1484 Gli Orsini tengono Monte Compatri per pochissimo
tempo, infatti nello stesso anno in cui ne diventano proprietari gli viene tolto dal nuovo
papa Innocenzo VIII (1484-1492) che lo rende a Prospero Colonna.
1501 (20 agosto) Il pontefice Alessandro VI (1492-1503)
confisca i possedimenti dei Colonna, tra cui Monte Compatri che dona a Giovanni Borgia il
quale ha appena due anni. Ma nel 1503 il Papa muore e Pompeo Colonna si riappropria dei
suoi beni.
1528 (17 febbraio) Limperatore Carlo V invade Roma
saccheggiandola. Ritirandosi, i suoi soldati incendiano i castelli a lui ostili, tra cui
Rocca Priora e Valmontone; Monte Compatri si salva in quanto i Colonna, suoi signori, sono
contro il Papa.
1529 (3 maggio) Ascanio Colonna cede in fitto Monte
Compatri a Giacomo Zambeccari per la somma di 2000 ducati per dieci anni. Ascanio era
diventato proprietario del castello dopo la morte di Prospero. In verità il feudo gli era
stato dato in affidamento in quanto Livia Colonna, figlia di Prospero e legittima erede,
era minorenne, ma ben presto la estromise e si appropriò del paese.
1535
Il cremonese Marco Girolamo Vida compone nel convento di San Silvestro, dove è
ospite già da tempo, il poema epico religioso La Cristiade.
1538 Alla scadenza del contratto daffitto, Ascanio
Colonna si riprende Monte Compatri.
1541 (27 aprile) Papa Paolo III (1534-1549) trasforma
labbazia di San Silvestro in Commenda con a capo il cardinale Uberto Gambara che
amplia ed abbellisce con ricchi giardini il complesso religioso.