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 Anno IX numero 3 – marzo 2000

 CINEMA

I PORNOGRAFI ALTHEA E LARRY FLYNT | PAGINA. 3

Per tutto il film si fanno vivere i personaggi nelle vicende dell'America dall'inizio degli anni Settanta, con il boom dei sex-shop, degli spogliarelli nei night-club e dei cinema hard (in quegli anni sorge il quartiere a luci rosse di New York, nel bel centro di Manhattan), senza però dirne nulla, mentre del passaggio dalla presidenza di Jimmy Carter al rigorismo reaganiano c'è solo una scena in cui se ne parla esplicitamente, senza accennare, per esempio, che l'amministrazione Reagan istituì un'apposita commissione sui danni recati dalla pornografia, il cui esito (il rapporto Mitchell) fu quello di non saperne dimostrare la nocività e neppure di riuscire a definirne il campo di ricerca. La storia si muove all'interno di momenti della politica americana, e l'interesse fondamentale resta quello della libertà d'espressione in uno dei campi d'azione dell'uomo più controversi. Ma tutto deve essere narrato attraverso la vita del protagonista, non come una lente d'ingrandimento su di lui. Non si deve ingigantire l'evento, ma raccontarlo attraverso l'uomo, Larry appunto, passo dopo passo, dramma dopo dramma. L'orgoglio d'essere americano vale per Flynt come per Falwell, vale per Althea come per chiunque altro. La mitizzazione del personaggio risonante, dell'uomo di potere, come Falwell, deve avvenire per gradi, senza che il pubblico venga incantato dalla maestosità del potere. Ogni potente, dice Forman, ha una disponibilità maggiore di risorse, ma nessuna intelligenza eccezionale. Il regista fa scorrere le scene una dopo l'altra, dalla concitazione alla quiete, dalla tensione al rilassamento, dai luoghi chiusi ai luoghi aperti, dal giorno alla notte, per opposizioni, senza tenere mai a lungo la stessa atmosfera, dando respiro alla vicenda. Il sapore che ne deve scaturire è quello di una quotidianità di persone qualunque che fanno emergere una grande storia d'amore, una delle più belle narrate dalla macchina da presa negli ultimi decenni. È una storia d'amore pulita, fatta di contrasti che sottendono un accordo più grande, un'unione che non si mette mai in crisi, un attaccamento viscerale e un rispetto reciproco che superano qualunque minaccia che dall'esterno potrebbe rovinare il legame.
La storia di Althea, lo si vede alla fine del film, è drammatica, certo, ma altamente simbolica. Althea rappresenta la donna vittima della Storia, o la biografia di una donna segnata dalla vita. Il valore simbolico di Althea è anticipato nella scena 193 del film. Si va da Betty Boop alla televisione (il popolarissimo fumetto e cartone animato americano è il primo che fu censurato negli Stati Uniti) ad Althea fra le braccia di Larry nella vasca da bagno, a formare una "Pietà" sessualmente ribaltata (lui piangente che tiene lei morta fra le braccia). Fra la prima inquadratura e l'ultima Forman descrive con piccoli indizi la "morte per acqua" e il ruolo della donna nella Storia. Betty Boop, un tempo censurata, è ora ridente al pianoforte e amata anche dai bambini americani. Althea, malata, si siede sulle ginocchia di Larry costretto alla sedia a rotelle e lo chiama «papà». Poi si parla scherzosamente di farsi ibernare e scongelare nel 3000. Poi Althea va nella stanza da bagno. Quando l'acqua ne fuoriesce e Larry si precipita in bagno c'è il fotogramma (l'inquadratura 18 della scena) della nudità senza orpelli, umana di Althea. L'inquadratura 193.18 rappresenta uno spazio che non ha tempo né luogo: è un ravvicinato che ci mostra quasi l'intera figura della ragazza senza lo spazio circostante, in una vasca da bagno nera che potrebbe essere qualunque altro luogo equoreo (un lago, una piscina, un sarcofago, una cisterna ecc.). Non ci sono "orpelli" per una simile morte, né sottovesti, né magliette, né collant, neppure una cavigliera, un braccialetto o un anello, nulla che sia il segno di un'epoca, di una moda, di un look, di un'opinione, di un pensiero, di un'arte. È un'immagine che non palesa alcuno stile d'epoca (qualunque essa sia). Quell'immagine è fuori della cronaca e dentro l'umanità, all'interno della questione nuda e cruda di una bellezza che è diventata vittima purificata, come la rosa bianca (simbolo d'amore eterno) che Larry deporrà sulla sua tomba nella scena successiva. Che sia una vasca da bagno lo sappiamo dalla giustapposizione dell'inquadratura 193.18 alle altre, che sia una donna nuda e senza segni d'artificio umano no, ci basta solo quella. E sulla figura trascorre, come l'eterno flusso di un fiume, il movimento superficiale di una diafana pellicola acqua, che come tale può specchiare qualunque cosa (specchia infatti una lampada del bagno, ma dall'inquadratura in sé non possiamo saperlo, ne notiamo solo il riflesso, come di un sole, di un astro, di una torcia accesa). La vittima d'espiazione delle pene del mondo è lei, e l'iconografia è quella della "Pietà".
L'America era, nella pittura del Seicento, una donna fra le acque. Nella letteratura americana la "morte per acqua" è quella delle ragazze perdute, abbandonate, delle vittime di un mondo che ne fa un uso strumentale, schiacciate dagli interessi maschili. Bastano poche inquadrature a Forman per rappresentare tutto questo, per porre la sessualità di nuovo al centro della vicenda. Ogni dettaglio annuncia, senza tronfia retorica, la conclusione del film. I simboli ci sono, ma non sono posti al centro dell'attenzione, perché anzitutto si tratta di raccontare il dramma dei personaggi. Ma è già il preludio della scena finale.
Mentre Falwell proclama in televisione la colpevolezza di chi si prende l'Aids, Larry è fuori di sé. Chiama l'avvocato Isaacman e lo portano in causa davanti alla Corte Suprema. L'unico modo perché Larry sia parte dell'America tutta è di smetterla di attaccare le istituzioni, deve chiudersi la bocca e lasciare fare all'avvocato. Finalmente, in omaggio alla memoria vivida di Althea, se la tappa.
Nella sequenza finale tutta la simbologia emerge di prepotenza. È una scena da brivido, poetica, di una malinconia ebbra di ricordi. Vi sono due sonori: lo "Stabat Mater" di Dvorak e la voce di Althea. Il primo è sul testo di Iacopone da Todi, un misogeno, la seconda viene dal televisore: Larry guarda una vecchia videocassetta di lui e Althea che ballano, poi di Althea che balla da sola in un prato e parla a Larry e si spoglia per Larry. Tra antichità e presente, la scena incomincia con l'inquadratura di una "Madonna Addolorata" in giardino, una statua: è la donna sofferente della cultura del vecchio Cristianesimo. Poi la macchina da presa –che serpeggia indietro e in avanti a cogliere l'esterno e gli interni della villa di Larry– inquadra una piscina vuota e desolata, con fiori e foglie secche nel fondo: è la "morte per acqua" avvenuta da tempo, la piscina abbandonata, in disuso.
Poi la casa ricca e non vissuta presenta un ritratto di Althea: è un dipinto d'alta borghesia americana, di perbenismo, di integrazione e successo sociale.
Poi Althea simpaticamente folle come sempre, nel video, che si toglie la maglietta e inizia a volteggiare nuda. «Non diventerò mai vecchia. Tu diventerai vecchio e grasso,» dice ridente, riprendendo una vecchia battuta che si scambiava con Larry nei momenti più difficili della loro vita insieme. Due mondi a confronto: l'iconografia della donna sacrificata a soffrire e quella della donna libera. Due voci, il bellissimo coro che canta: «Stava la Madre addolorata» e Althea che scherza e gioca. In mezzo quel dipinto di perbenismo e ricchezza per le scale della casa. Forman sovrappone il discorso sulla pornografia alla questione che le è più propria: non i film, gli spogliarelli e le riviste ritenute pornografiche, che neppure le commissioni governative di Canada, Usa e Regno Unito sono riuscite a collocare in un terreno sicuro di ricerca sull'uomo, ma l'uso strumentale della sessualità e il coinvolgimento di miliardi di uomini nelle costrizioni di un vergognoso modo di raccontare la vita degli altri, di imporre le regole, di determinare ciò che è buono e ciò che non lo è.
Questa scena è interrotta solo dalla sentenza della Corte suprema, che recita: «La libertà di esprimere le proprie idee non è solo un aspetto della libertà individuale, ma è essenziale per la ricerca della verità e per la vitalità della società tutta. Nel contrastato ambito delle libertà democratiche molte cose ispirate da motivi non del tutto ammirevoli sono protette nondimeno da Primo Emendamento.»
Attraverso la storia di Larry Flynt, Forman va a toccare il cuore del rapporto fra collettività e negazione delle idee altrui, ponendo la sessualità al centro di una vicenda storica e umana che di volta viene chiamata "pornografia", "opera d'arte" o "documento". Gli elementi fondamentali che costituiscono qualunque approccio al tema della pornografia sono in "Larry Flynt".
E non riguardano certo il commercio di materiale che, di volta in volta, viene ritenuto osceno. La vittima del perbenismo di questa vicenda di lotta sulla sessualità, racconta Forman, resta comunque una donna.

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