numero 3 marzo 2000
CINEMA
I pornografi Althea e Larry Flynt
Il tema della pornografia nel film di Milos Forman
di Nicola D'Ugo
"Larry Flynt" di Milos Forman è un film che tratta il tema della
pornografia. Non si tratta del mondo del porno, della sua
contestualizzazione, non si
seguono le vicende della produzione pornografica più pruriginosamente esibita. Non è la
storia dei film hard né il dramma di modelli o modelle prese nel meccanismo di produzioni
sordidamente preorganizzate. Se la pornografia è la rappresentazione sessuale invisa in
una data collettività,
qui si tratta di narrare l'inimicizia verso Larry Flynt da parte della collettività,
attraverso le sue manifestazioni: politica, giuridica, dissenso privato (i vari movimenti
politici d'ispirazione religiosa che vediamo nel film, i magistrati, il sicario che spara
a Larry Flynt). Non a caso il titolo originale del film è "The People vs. Larry
Flynt", ossia "il Popolo (americano) contro Larry Flynt", secondo un modo
di intestare le pratiche processuali in America. Il vero scontro non si svolge
essenzialmente nelle aule di giustizia, si svolge piuttosto nelle strade, nei club e
nelle abitazioni private, nei luoghi pubblici e nei mezzi di informazione. Perché un
oggetto sia pornografico necessita di questi elementi essenziali da tenere sotto
osservazione: occorre sempre che sia una rappresentazione, qualcosa che sta al posto di
qualcos'altro, che non è la cosa stessa. Questo è uno dei motivi per cui tanti
linguisti, semiologi e studiosi di arte e letteratura si sono interessati a questo tema:
ne va di mezzo il loro campo di interesse specifico. Tale rappresentazione deve contenere
l'idea di sessualità, ossia il riconoscimento di un attributo che offre un dato
culturale, giacché non si tratta del sesso in quanto elemento biologico ma della sua
interpretazione individuale, la quale può essere più o meno condivisa da altre
individualità. Il terzo elemento riguarda l'essere inviso, osteggiato, combattuto, negato
attraverso vari meccanismi di opposizione esternata. È il sesso in quanto tale che deve
essere inviso? No, la sua rappresentazione, la sua cultura, il suo modo di essere
raccontato, espresso, rappresentato. Il quarto elemento è la collettività, il
gruppo di persone che la formano, non importa quanto questa sia estesa. Può trattarsi di
una nazione o di dieci, oppure di una comunità ristretta di persone (due o tre
basterebbe, giacché il meccanismo fondamentale dell'opposizione sarebbe lo stesso).
L'importante è
individuare quanto questa è circoscritta, di che collettività si tratta. Inoltre, non è
necessario che si arrivi a una collettività che si opponga compattamente, nella sua
totalità. Non si tratta neppure di una maggioranza della collettività, ma che vi sia
all'interno, "nella" e non "dalla" collettività, un'opposizione
avvertita immaginativamente da altri membri del gruppo. Ed è questo uno dei motivi per
cui tanti sociologi, e non solo antropologi e filosofi, si sono dedicati alla pornografia
e alle sue manifestazioni. Rappresentazione + sessualità + invidia + collettività
(parziale o totale) formano la grammatica di qualunque discorso sulla pornografia.
Eliminando o sostituendo uno solo degli elementi dell'equazione avremmo altri esiti e
altri situazioni. Sessualità + invidia + collettività (parziale o totale) non sarebbe
già più pornografia, ma l'opposizione a un modo di vivere e non di manifestare il
pensiero. Rappresentazione + invidia + collettività (parziale o totale) riguarderebbe una
miriade di sfere della vita dell'uomo che non necessariamente hanno a che fare con la
sessualità.
Così la storia di Larry (Woody Harrelson) non poteva che essere quella di un uomo che
lotta contro altre posizioni che fanno della sessualità la materia del contendere. Non si
tratta del sesso, non ci si spartisce quello nella vita e nel film, si tratta invece
dell'idea del sesso, della sua sfera ideologizzata, socializzata, politica. La sessualità
come idea e rappresentazione, la sua gestione, la sua precettistica e manualistica, la sua
imposizione esterna, il suo ammiccamento erotico, che ne fanno nei millenni un terreno di
scontro, di ignoranza e di potere, come ha cercato di raccontare Michel Foucault nei
volumi "La volontà di sapere", "L'uso dei piaceri" e "La cura di
sé", oppure di pretesto politico, come nella poesia "Un parere in merito alla
pornografia" di Wislawa Szymborska, Premio Nobel della Letteratura, poeta polacca
straordinariamente attenta all'influenza della politica su tutte le sfere della vita
individuale.
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