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Anno VI num 9/10 __________________ Pagina 14 - Curiosità romane


Anno VI num. 9/10 - set/ott 1997 - pagina 14


ANIMALI


4/10/1997: Diritti agli animali

A Roma, grande manifestazione anticaccia, antivivisezione, contro le manipolazioni genetiche, le clonazioni e le nuove frontiere della vivisezione e della schiavitù degli animali

Il giorno sabato 4 ottobre 1997 alle ore 15.00 da piazza della Repubblica in Roma, si è svolta la più grande manifestazione animalista mai fatta in Italia. La marcia era anticaccia, antivivisezione, contro le manipolazioni genetiche, le clonazioni e le nuove frontiere della vivisezione e della schiavitù degli animali, fonte di concreti pericoli anche per gli esseri umani, contro le pellicce e lo sfruttamento di animali nei circhi, quest’ultimi già salvaguardati con la Proposta di Legge che ha già trovato l’appoggio di oltre 135 deputati e senatori di ogni area politica e di oltre 50 Comuni e Province in tutt’Italia. Il progetto della marcia era anche quello di cambiare la prima parte della Costituzione Italiana affinchè i diritti degli animali non umani fossero riconosciuti. La Proposta di Legge Costituzionale integrando l’articolo 9 della Costituzione in tema di diritti animali afferma: "Anche le specie animali non umane hanno pari diritto alla vita e ad una esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche. Lo Stato riconosce tutti gli animali come SOGGETTI DI DIRITTO. Promuove e sviluppa servizi ed iniziative volte al rispetto degli animali, alla tutela della loro dignità e punisce ogni ATTENTATO alla loro esistenza". A sostenere la marcia erano molte associazioni fra cui: LAV/EAR, Ambiente e Fauna, ANPA, Diamoci la zampa, Lega per la Difesa del Cane, WWF, ENPA, ecc. Molte persone hanno partecipato insieme ai loro amici a quattro zampe, portando striscioni, fischietti, bandiere e megafoni. Confusi fra la gente comune vi erano personaggi della cultura e della scienza come l’astrofisica Margherita Hack. La marcia pacifica e la partecipazione collettiva hanno dato l’opportunità di far sentire le richieste per aiutare gli animali ed anche le moltissime persone che ogni giorno sfamano e curano gli animali abbandonati e sfruttati e lottano contro l’indifferenza e l’ignoranza a loro rivolta. Chiedere l’approvazione di più leggi significava diffondere il messaggio di diritti e libertà per ogni vivente e più strumenti di tutela nella sfera giuridica. Proprio il pretore di Siracusa, interpellato da una signora multata dallo stesso comune perchè intenta a sfamare i gatti del suo palazzo, ha emesso una sentenza di alta coscienza e di esempio che così narra: "Dar da mangiare agli animali randagi e curarli è espressione di un grado di civiltà evoluta." Nuovi strumenti legislativi, più opportunità di difesa e la nascita di una coscienza evoluta fra le nuove generazioni è l’aspettativa per il futuro.

Anna Faccenda