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Anno VI num 9/10 __________________ Pagina 3 - I Nostri Dialetti


Anno VI num. 9/10 - set/ott 1997 - pagina 2


VISTO DA...


Il coraggio di dire no è sempre e soltanto una questione di soldi

Quelle braccia alzate verso il cielo sembravano quasi che volessero toccarlo. Ancora una volta il vincitore era lui: Mario Cipollini. A guardarlo appariva subito chiaro che quella vittoria per "super Mario" valeva qualcosa di più delle altre. Vuoi perchè si arrivava a Milano, vuoi perchè cercata e voluta, vuoi per quella bimba appena nata, lui, che restava tra i pochi velocisti a non essersi lasciato domare dal terribile Mortirolo, ha voluto offrirci una estemporanea manifestazione di puro entusiasmo, presentandosi alla cerimonia della premiazione vestito, anzichè della classica muta sportiva, in un elegantissimo completo bianco, così elegante da non temere confronti con i migliori modelli dei nostri più famosi stilisti. Come sempre accade quando non si riesce a capirne il significato, anche questa volta qualcuno, secondo me poco intelligentemente, ha avuto da ridire: io non l’avrei fatto, perchè la cosa poteva non risultare gradita allo sponsor. E già, perchè, per chi l’avesse dimenticato, oggi tutto si muove in nome e per conto di uno sponsor. A questo qualcuno vorrei far notare che quando uno come Cipollini, che per ben cinque volte come in questo Giro, arriva al traguardo con le braccia alzate, credo abbia ripagato e pubblicizzato ampiamente il suo sponsor, perchè quella scritta sulla maglia è risultata assai visibile, al contrario di chi, obbediente ma non altrettanto vincente, è stato costretto a tenere le braccia attaccate al manubrio non avendo motivo per esultare. Claudio Chiappucci in una intervista apparsa sul giornale "La Repubblica" affermava: oggi nel ciclismo non sono più importanti i veri valori sportivi ma contano soltanto gli interessi degli sponsor. Carla Bruni, una tra le più famose Top Model del momento, ci faceva notare: è vero che per il nostro lavoro veniamo certamente pagate tanto, e che troverei più giusto che fossero altri, come scienziati, ricercatori, medici, meritevoli di queste somme, ma è anche vero che chi gestisce la nostra immagine ha un ritorno di guadagno notevolmente maggiore. Ci sono stati mecenati che potremmo definire "sponsor senza fine di lucro", come Federico II o Lorenzo dei Medici, ma questo accadeva tanto tempo fa. E’ comunque giusto però, che, a chi paga, bisogna per intero ricambiare con la propria opera, ma è altrettanto vero che la dignità di ognuno, la sua libertà, i suoi pensieri e le sue emozioni, non sono compresi nel prezzo. In luglio si è conclusa la campagna acquisti delle squadre di calcio. Credetemi, mi aspettavo di leggere: Baggio al Napoli. Questo non è avvenuto e me ne rammarico per lui. Certamente Baggio è un campione, certamente una persona seria, forse anche saggio, anche se per una volta non ne sono convinto. E’ stato così maltrattato in questi ultimi due anni, per cui mi sarei aspettato una reazione diversa, per una risposta di orgoglio a chi non ha avuto rispetto per lui. A Napoli lo aspettavano come un sogno, lo avrebbero amato forse più che nella sua Firenze di allora. A Napoli lo avrebbero incoronato Re. Ma il Napoli in questo momento non è un club ricco, per cui bisognava rinunciare a qualche lira, forse anche a più di una. Ma rinunciare a volte è fatica, ci vuole coraggio per farlo. Furio Camillo rivolgendosi a Brenno disse: non con l’oro si riscatta Roma, ma col ferro. Dunque Roberto perchè non ci hai provato? E pensare che soltanto con la metà del tuo ingaggio di un anno, un metalmeccanico potrebbe viverci un’intera vita per quasi due volte. Ma cosa ancora più importante, è che non avresti dovuto subire, ancora una volta, di essere ricusato anche dal Parma. C’è stato un uomo che faceva il tuo stesso mestiere, che per amore di una maglia, di una terra dove non era nato e di una Città, ha avuto il coraggio di rispondere no a tutte le lusinghe di denaro e di avventure. Anche per i tempi di allora i soldi erano tanti e le squadre disposte a tutto per averlo erano: Juventus, Milan, Inter. Questa non è una storia vecchia, è soltanto di poco tempo fa. Lui è: Gigi Riva.

Nunzio Gambuti


La "Febbre gialla" è a fumetti

Viene dal Giappone una travolgente novità editoriale

Si chiamano "manga" e sono nati nel Giappone degli anni cinquanta, inaugurando la via nipponica al fumetto. Ogni mese circa 200 testate tirano diversi milioni di copie e non c’è giapponese sulle metropolitane, sui treni superveloci, nei momenti d’attesa che non abbia il suo bravo volumetto di manga da sfogliare. Dalla terra del Sol Levante questi fumetti si sono poi rapidamente diffusi anche in Corea, Cina e, più in genere, nell’oriente industrializzato, anche perché ognuno dei personaggi protagonisti di una saga ha dato origine ad un apposito "serial" televisivo a cartoni animati: contrariamente a certi usi occidentali, quindi, in questo caso è la stampa che fa da battistrada alla televisione.

Ma cosa sono esattamente i manga?

La differenza più evidente con i fumetti di casa nostra è data dalla sequenza delle pagine (la numerazione parte da quella che per noi sarebbe l’ultima pagina) e da quella delle vignette e dei dialoghi (in occidente hanno l’andamento da sinistra a destra come quello della scrittura, i manga vanno invece in ordine inverso poiché la scrittura orientale va da destra a sinistra seguendo il corso del sole). Altre valenze dei manga sono i ritmi serrati, il segno grafico pulito, la predominanza del bianco e nero, in qualche caso un forte impatto visivo fatto d’immagini ad effetto che i "cartoon" televisivi rendono poi ancora più vividi. Un’altra caratteristica del mondo manga sono le serie a termine. Per i giapponesi l’eroe deve apparire sulla scena, dare luogo ad una propria epopea ben definita per qualità e quantità di gesta, infine scomparire in maniera fantastica o traumatica. E nulla importa che quel tale personaggio raccolga consensi oceanici: per loro le saghe come quelle di Topolino, Batman, Superman. ecc. sono semplicemente impensabili. Ciò non toglie che anche i manga abbiano i loro mitici autori, divenuti autentici "cult" per gli appassionati, come ad esempio Osamu Tezuka il maestro dei maestri.Nonostante la lunga tradizione, però, il vero "boom" dei manga si è avuto verso la fine degli anni ottanta ed è stato intorno al 1992/93 che il fenomeno è dilagato in tutta Europa e perfino nella diffidente America, per espandersi come una vera febbre. In Italia l’universo manga è rappresentato da circa 50 testate edite da varie case. la serie più venduta è senz’altro il quindicinale "Dragon Baal", un fenomeno che tira circa ottantamila copie a numero ma che -nell’ottica tipicamente giapponese- è destinata a concludersi ai primi di novembre dopo una sessantina di uscite, per fare spazio ad un nuovo eroe da lanciare.Alle spalle del leader troviamo personaggi come RANMA 1/2, KEN IL GUERRIERO (molto violento, ma è l’unico) e SAILOR MOON, tutti protagonisti di "cartoon" seriali sui canali televisivi privati, tranne SAILOR MOON che è invece l’unico ad andare in onda su scala nazionale e che proprio per questo è forse la serie più conosciuta dal grande pubblico. Tornando ai manga, le versioni italiane rispettano rigorosamente le caratteristiche editoriali originali e le traduzioni sono supervisionate dalle case giapponesi che concedono la licenza. Il nostro mèntore, in questo viaggio attraverso il mondo che al momento è noto quasi esclusivamente ai giovani, è il simpatico Enzo Scanu della libreria STAR SHOP in via del Caravaggio 117 nel quartiere Ardeatino, uno dei punti vendita più frequentati nella zona sud-est di Roma. E’ proprio Scanu, la cui disponibilità è pari alla competenza professionale animata da sincera passione, a illustrarci un altro fenomeno connesso alla diffusione dei manga: la nascita delle librerie specializzate, che i ragazzi hanno già ribattezzato "fumetterie" con la sintesi tipicamente romana. Infatti, accanto al tradizionale circuito delle edicole, ove è possibile trovare l’ultimo numero delle principali testate, si affianca ora quello delle librerie specializzate in manga e fumetti in generale: per noi una novità assoluta ma consuetudine ovunque nel mondo.Nella "fumetteria" è facile trovare tutte le testate più seguite e relativi arretrati; spesso ci sono anche i poster, i gadgets e tutto ciò che è comunque collegato ai vari personaggi. In più, le librerie diventano un gradito punto d’incontro per gli appassionati, che hanno così modo di scambiarsi notizie e impressioni sui loro eroi preferiti.A Roma sono già una trentina questi esercizi di nuova concezione, ma il loro numero è in costante espansione, segno che la novità manga ha inciso profondamente nel costume giovanile.

Domenico Rotella


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