XXIII Giornata Mondiale della Gioventù
“In questo momento, nel quale la presenza viva di Cristo risorto in mezzo a noi alimenta la fede e la speranza, sono lieto di annunciare che il prossimo Incontro Mondiale della Gioventù avrà luogo a Sydney, in Australia, nel 2008”. Con queste parole Benedetto XVI, durante il suo precedente incontro con i giovani di tutti il mondo avvenuto a Colonia nel 2005, aveva annunciato la sede della XXIII GMG 2008 che si è appena conclusa. La scelta della città di Sydney come luogo di incontro tra il Papa e i giovani, provenienti da tutto il mondo, affonda le sue ragioni nella ricchezza spirituale di questa terra : il continente australiano fu definito dai primi esploratori europei “la grande terra dello Spirito Santo” e, non a caso, il tema dell’incontro è stato “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni (AT 1,8)”. Lo stesso Giovanni Paolo II, visitando questo continente e riferendosi al periodo della sua colonizzazione, disse che fu il potere dello Spirito Santo a sostenere il popolo cristiano nei primi giorni della colonizzazione e a mantenerlo fedele alle tradizioni della sue fede. E fu sempre lo Spirito Santo, sottolineò il Pontefice polacco, a plasmare il cuore del primo cappellano anglicano, il Reverendo Richard Johnson, facendo sì che accogliesse un gruppo di sacerdoti spagnoli in visita a Sydney nel 1793 con “gentilezza, umiltà e semplicità evangelica”; una triade di virtù cristiane riprese come slogan dall’attuale Papa nell’intento di esortare la gioventù a fare proseliti di amore e accoglienza nei più remoti angoli della terra.
L’evento religioso più atteso dai giovani ha avuto inizio Martedì 15 luglio con una Santa Messa di benvenuto celebrata dal Cardinale George Pell a Barangaroo, una vasta area situata a est di Sydney. Lo stesso luogo in cui è stato accolto il Pontefice il quale, attraversando il Porto di Sydney, è giunto all’Opera House. Quando si è diretto verso Town Hall, dove è avvenuto l’incontro con le autorità ufficiali del luogo, un coro di benvenuto lo ha accompagnato per le strade della città. Le mattine di mercoledì, giovedì e venerdì sono state dedicate, come di consueto, alla catechesi mentre nei pomeriggi è stato dato spazio la Festival della Gioventù, il programma culturale di spettacoli, mostre e dibattiti organizzato con la partecipazione di diocesi e gruppi provenienti da tutto il mondo. Il venerdì sera si è celebrata la Via Crucis nel pieno centro di Sydney con i principali monumenti della città che hanno funto da stazioni della passione e morte di Cristo, secondo uno schema già proposto a Toronto. La famosa Opera House ha ospitato la stazione “Gesù davanti a Pilato”. Il sabato, infine, si sono svolte le cerimonie conclusive nell’ippodromo di Randwick. In serata, il Papa ha presieduto la tradizionale Grande Veglia e quindi incontrato nuovamente i giovani domenica mattina per la Santa Messa di chiusura.
Già prima dell’inizio dell’evento, il Pontefice non ha tralasciato di dare un assaggio di quello che sarebbe stato il tema portante della sua visita in Australia e, in un messaggio video registrato “per il caro popolo australiano” ha parlato di ciò che gli sta più a cuore: lo smarrimento dei giovani. Come aiutarli ad affrontare un mondo che li confonde? Come rispondere alla loro sete di valori? Perché negli occhi di chi “dovrebbe comunicare ai suoi coetanei solo gioia e contentezza nel conoscere e seguire Cristo” si legge tanto turbamento? Un recente studio australiano chiamato “generazione Y” spiega la fuga dei ragazzi dalla Chiesa australiana a causa della vita che è “cambiata in modo drammatico, c’è tanta mobilità, maggiore sicurezza economica, c’è la secolarizzazione che avanza e il conformismo che li porta lontano da Dio”.
Ma non tutto è perduto: molti giovani credono nella GMG, percorrono chilometri per trovare nel Vicario di Cristo una parola, un gesto, una frase che testimoni la fede autenticamente vissuta e trasudi passione di vivere e amore verso Dio e il prossimo. Quello che dice questo ragazzo lo testimonia: “ Penso che per tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 12-13 anni ai 25, la Giornata Mondiale della Gioventù sia un’esperienza arricchente. Fisicamente è un po’ dura ma quando si è giovani ce la si fa a sopportare qualche giorno a dormire nel sacco a pelo, a camminare e stare tutti insieme in un grande spazio. Si ha l’occasione si stare con altri giovani, tutti insieme a cantare, pregare, scambiarsi esperienze, conoscersi ma anche partecipare alla Santa Messa e ascoltare le parole del Papa che sono molto profonde e coinvolgenti. Tutta l’atmosfera è tale che è impossibile non incontrare Gesù”.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento