XI eco-guida di Greenpeace
Oggi Greenpeace pubblica la sua undicesima edizione dell’Eco-guida ai prodotti elettronici. HP, Lenovo e Dell precipitano in classifica per non aver mantenuto le promesse di eliminare la plastica in PVC e tutti i ritardanti di fiamma a base di bromo entro il 2009. Philips fa un grande salto in avanti. Nokia ancora al primo posto.
Dei 5 leader mondiali di pc, solo Apple e Acer hanno mantenuto gli impegni assunti in passato. Apple ha raggiunto il suo obiettivo già dalla fine del 2008, a eccezione di un ostacolo tecnico: i fili elettrici che stanno per ottenere la certificazione PVC-free.
“Se l’azienda di Cupertino ha trovato la soluzione, non c’è alcuna ragione che impedisce agli altri produttori di PC di fare lo stesso – sostiene Vittoria Polidori, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace – Ogni brand dovrebbe avere almeno una linea di prodotti priva di sostanze tossiche che sia sul mercato entro la fine dell’anno.”
Dell ha ridotto l’uso di PVC e ritardanti di fiamma in un desktop, un notebook e diversi modelli di monitor, con alcuni di questi addirittura privi di sostanze e materiali pericolosi. Lenovo ha due modelli già disponibili sul mercato prodotti senza composti tossici. HP si trova, invece, indietro non avendo ancora immesso modelli privi o quasi di PVC e ritardanti di fiamma. Mentre HP e Dell devono ancora identificare una nuova scadenza entro cui finalizzare l’eliminazione completa di queste sostanze da tutti i loro prodotti, Lenovo l’ha posticipata alla fine del 2010.
Il più grande evento di questa edizione è la scalata di Philips dalla quindicesima alla quarta posizione. Grazie alla pressione condotta da Greenpeace nel mondo – Italia compresa – Philips si è assunta la responsabilità finanziaria del riciclo dei propri rifiuti elettronici, anche se ancora deve implementare un sistema che concretizzi il suo impegno.
“Le aziende che pagano la raccolta e il riciclo dei propri prodotti, come Philips, saranno incentivate a progettare articoli più puliti e riciclabili. I costi di riciclo di un prodotto dipendono, infatti, dalla presenza o meno di composti tossici e dalla facilità di sostituzione delle componenti – spiega Polidori – La responsabilità individuale del produttore è cruciale nello sviluppo di un’industria elettronica più verde.”
Nonostante la perdita di punteggio sul piano chimico, le aziende iniziano a migliorare gli aspetti relativi a clima e energia. L’ICT è un settore chiave nella lotta ai cambiamenti climatici e consentirebbe una riduzione delle emissioni del 15 per cento rispetto agli scenari tendenziali di riferimento. Samsung si unisce a Philips nel sostegno pubblico al taglio globale di emissioni di gas serra. Dell e Nokia si uniscono a HP e Philips nel dichiarare il loro impegno a ridurre le emissioni climalteranti dalle proprie operazioni. Sono diverse, invece, le aziende che stanno aumentando l’uso di energia rinnovabile. Nokia già impiega un quarto dell’energia totale che deriva da fonti alternative.
“Alla fine dell’anno i leader mondiali si incontreranno a Copenhagen per decidere la prossima fase del Protocollo di Kyoto e i passi necessari a fermare il cambiamento climatico. A fronte di molti gruppi industriali che stanno facendo lobby contro una regolamentazione planetaria, il clima del mondo ha bisogno di campioni ora più che mai – continua Polidori – La sfida lanciata da Greenpeace “Chi è leader del clima?” chiama l’industria tecnologica a trovare soluzioni reali all’imminente trattato sul riscaldamento globale. Un’opportunità di business e di nuova occupazione.”
Guarda la classifica:
http://www.greenpeace.org/international/campaigns/toxics/electronics/how-the-companies-line-up
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