WWF: Coldiretti Marche sbaglia sulle critiche alla Regione per azioni sul lupo
Per il WWF sono oggettivamente incomprensibili le critiche di Coldiretti Marche all’opera della Regione Marche per l’attività di ricerca e monitoraggio del lupo nel territorio regionale.
Per Coldiretti Marche sarebbe un errore portare avanti attività di monitoraggio del lupo disinteressandosi del tema della sua convivenza con le attività sul territorio e delle problematiche ad essa legate, a cominciare dai danni causati agli allevamenti.
“Ci sorprende la critica di Coldiretti Marche all’operato della Regione alla luce della presenza di una misura specifica del PSR 2014 – 2020 (Misura 4.4.) dedicata proprio al finanziamento di interventi per la prevenzione dei possibili danni alla zootecnia da parte del Lupo. Una misura specifica non adottata da altre Regioni che dimostra l’attenzione ai problemi della convivenza del lupo con la zootecnia” dichiara Jacopo Angelini, Delegato del WWF Italia per le Marche.
Il rappresentante del WWF Italia per le Marche evidenzia inoltre che l’attività di ricerca e monitoraggio sul lupo, accompagnata da una attenta analisi dei danni accertati alla zootecnia consentirà di attivare con maggiore efficacia quelle azioni di prevenzione, come recinti elettrificati e cani da guardiania, che se adottati in modo corretto è dimostrato possono ridurre drasticamente i danni dovuti alla predazione da parte del Lupo. Conoscere consistenza e distribuzione della specie è essenziale per poter garantire azioni di prevenzione per una necessaria convivenza, come ha dichiarato l’Assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, nella conferenza stampa sul tema che si è svolta a Palazzo Raffaello venerdi’ scorso.
L’attività di monitoraggio, con l’utilizzo delle fototrappole, consentirà anche di raccogliere dati sul fenomeno del randagismo e dei cani vaganti che costituiscono per la zootecnia un rischio equivalente se non superiore al lupo, oltre che svolgere una lodevole azione di repressione del bracconaggio.
Proprio per poter distinguere i danni al bestiame domestico causati dal lupo o dai cani randagi è previsto nelle prossime settimane un corso, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e della Marche, rivolto ai veterinari delle ASL chiamati ad accertare i danni denunciati dagli allevatori. Un’altra azione importante per comprendere il reale impatto del randagismo e del lupo sulla zootecnia nella nostra regione.
Le preoccupazioni del mondo agricolo per i danni subiti dagli allevatori sono comprensibili ma esistono oggi gli strumenti per affrontare il problema con la necessaria efficacia e determinazione. Oltre alla specifica misura 4.4. del PSR esistono altre misure che attraverso i fondi comunitari possono aiutare le aziende agricole a gestire la convivenza con il lupo, dalle attività di informazione e consulenza aziendale per identificare la vulnerabilità delle pratiche di allevamento, all’indennità compensativa per il pascolo estensivo che riconosce i maggiori oneri per la zootecnia in aree montane, oltre al premio previsto per la zootecnia nel primo pilastro della PAC.
Il bilancio dell’Unione Europea destina all’agricoltura il 38% delle risorse complessive ed il comparto della zootecnia e’ uno dei settori che riceve una parte rilevante dei sussidi pubblici, in considerazione anche dei rischi potenziali connessi con la presenza nel territorio europeo di grandi carnivori come il lupo e l’orso.
Restano senz’altro irrisolti i problemi dell’adeguato risarcimento dei danni subiti ed accertati a carico del lupo, sia per i tempi di liquidazione del risarcimento, sia per il mancato riconoscimento dei danni indiretti e dei costi di smaltimento delle carcasse. Tutti problemi che vengono adeguatamente considerati nel nuovo Piano nazionale per la conservazione e gestione del lupo che sarà discusso a Roma il prossimo 17 febbraio tra Ministero dell’Ambiente e Regioni.
Per il WWF Italia il lavoro svolto dal 2012 a oggi dalla Regione Marche dimostra che la convivenza con il Lupo non è solo possibile ma realistica e necessaria. Sono per questo apprezzabili le parole dell’Assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che ha voluto ricordare la necessità di una corretta informazione e maggiore conoscenza della specie.
Il WWF Italia considera per questo importante il lavoro svolto dalla Regione Marche con il Corpo Forestale dello Stato, le guardie provinciali e gli Enti gestori delle aree naturali protette, per la realizzazione di attività di monitoraggio del lupo, controllo e repressione del bracconaggio, anche attraverso la dotazione di nuovi strumenti tecnologici come le fototrappole ed i collari satellitari.
L’auspicio del WWF è che vi sia da parte di Coldiretti Marche e delle altre Associazioni agricole la disponibilità ad una comune collaborazione per garantire la tutela degli allevatori e del lupo, cercando di creare le condizioni ottimali per una pacifica convivenza.
Ancona, 14/02/2016
Per maggiori informazioni: 3385984638 – jaco.angelini@gmail.com
Dott. Franco Ferroni
Responsabile Agricoltura
Specialista Senior Area Biodiversità
WWF Italia
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