W Gli Sposi
quadretto tutt’altro che usuale di questi due sposi. Lui in alta uniforme degna di un giovane che da tanti anni ormai serve la patria anche con missioni all’estero e non solo e lei con abito principesco come uscita da una fiaba dei fratelli Grimm a lieto fine, si sono presentati davanti a Dio per esprimere il loro:” Sì, lo voglio”.
Con tanto di picchetto del corpo degli Alpini al seguito, emozionati anche loro, si è svolta una funzione cristiana e sentita.
Ad iniziare dal luogo in cui i ragazzi si sono formati insieme al prete, don Amedeo P., che li ha seguiti con catechesi frequenti, fino agli amici e parenti stretti intorno a loro a condividere con le lacrime agli occhi e il cuore colmo di gioia questa unione di fronte a Dio. La partecipazione viva di genitori e testimoni durante una funzione veramente sui generis, dettata nelle sue sequenze da un sacerdote amico, guida e pastore di questi due neosposi: dalla benedizione dei genitori verso i figli, fino all’abbraccio dei testimoni intorno all’altare insieme ai ministri.
Tutto parlava d’amore e si respirava un’aria di serenità, di pace, di affetto e di rispetto. La lettura della lettera di San Paolo ai Corinzi ha guidato l’intera omelia che si è basata sull’importanza della carità reciproca degli sposi verso se stessi e verso il prossimo: carità che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Non c’è stato un momento culmine della cerimonia o un istante di emozione generale, ma è stato un continuo crescendo di sensazioni positive verso questi due sposi freschi, giovani, gioiosi a cui auguriamo una vita felice e lunga insieme, tanto amore, serenità, prosperità, rispetto, ma soprattutto di mettere al centro della loro vita coniugale Dio, perché la loro casa non sia costruita sulla sabbia, ma sia fondata sulla roccia.
Evviva gli sposi!
Silvia Coletti
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