Volevodire
Continuo a farlo/questo viaggio a tappe. Per riposare/mi danno solo pietre
Qualche manciata di giorni fa il concerto del gruppo “Il testamento di Faber” nell’ambito della manifestazione “Etnica” di Monte Porzio Catone. La serata è dedicata ai Rom per i quali Fabrizio De Andrè ha scritto una delle sue più belle canzoni. Magica la voce del cantante che ci ha regalato per qualche ora l’illusione che il “nostro” fosse ancora vivo; magiche le coriste, una delle quali canta il difficile e dolce pezzo in lingua che conclude “Khorakhanè”, la ballata dedicata alla tribù rom di provenienza serbo-montenegrina, letteralmente “Lettori del Corano”, tradizionalmente battitori di rame. Per ogni adulto è difficile ricordare la propria infanzia, rivestire quei panni, quasi impossibile credere che siano stati bambini coloro che appartengono a un’etnia che si disprezza, che sono estranei, distanti dal nostro modo di intendere la vita civile. Facile dire che, se una piccola percentuale non lavora o addirittura delinque, si tratta di un popolo di ladri. Nomadi, poi, anche se alcuni abitano da vent’anni lo stesso campo. La soluzione è prendere le impronte digitali ai piccoli rom. Allora prendiamole e tappezziamoci le strade; prendiamole anche a coloro che staranno li a rilevarle, fra loro gente del sud che indesiderata lavora al nord o viceversa; persone con genitori o nonni stranieri, immigrati di terza o quarta generazione, cosa ne sappiamo dei pedigree degli altri? In quest’ottica dovremmo tutti depositare le impronte perché siamo tutti stranieri per qualcuno. E poi, vista l’impossibilità di integrare i Rom in una società essa stessa in continua polverizzazione, potremmo appendere dei cartelli di divieto per limitarne la circolazione. Si sono visti in giro per le strade in un’altra (fatidica) epoca, “vietato l’ingresso ai ragni e ai Visigoti” parodiava Benigni. Schedando i piccoli rom si presuppone che diverranno adulti mal riusciti. Se non si presuppone questo perché schedarli? Perché si sappia per sempre da dove vengono e dove non potranno mai andare?
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