Volevodire
Castelli Romani. Maggio. Indubbio che anche qui come altrove le mode belle o brutte (brutte) attecchiscano come in qualsiasi altro luogo. Deludente, ma vero, circondati da tanta bistrattata bellezza non sappiamo riconoscerne altrettanta. Sono mesi ormai che dai minuscoli cortili che circondano minuscole abitazioni e sulle minuscole strade, oramai inadatte all’uso che se ne vuole fare, spuntino decine e centinaia di SUV e Hummer, mostruose auto/camion/pulmini/mezzi da guerra urbana decisamente kafoni. Una l’hanno ribattezzata “kaptiva”, ma un’amica, colta, vuole che il nome discenda non da cattivo, ma dal latino captivus (prigioniero), si prigioniero/prigioniera del traffico, come rimangono queste astronavi del nulla e i loro proprietari decisamente pervasi da manie di grandezza. Almeno, i buoni americani, ai quali strenuamente tentiamo di rifarci, abitano territori immensi ed utilizzano grandi vetture, meno lucide di queste, per il trasporto di strumenti e macchinari di lavoro, sullo sfondo, per esempio, delle Montagne Rocciose. Da queste parti gli sfondi, meno grandiosi, sono Monte Ceraso o Colle Pardo…senza nulla togliere alle emergenze geologiche del nostro territorio muoversi ai castelli con il SUV è come andare a Torvaianica con il panfilo. Insomma come dice una comica molto popolare “Meno eh, molto meno!!” Ovvero: tenersi bassi, guardarsi attorno prima di comprare un’auto e non pensare che se tutti ti guardano è necessariamente per invidia sociale (come la definisce il Cavaliere, che detentore di datatissima estetica Caraceni/trapianto-pilifero non gli rimane che invidiare). Gli altri possono guardarti insistentemente anche perché sei ridicolo, “troppo” rispetto al contesto, cafone riguardo alle reali necessità e poi..una tale macchina presuppone tale casa e tale stile di vita, ma dove vanno la mattina le persone con quelle vetture? In ufficio, in fabbrica? A fare il capo cantiere radunando romeni e albanesi che arrivano in bicicletta? E con quella roba sotto il sedere gli altri dovrebbero diventare verdi dall’invidia? E per cosa, per la mole spropositata? Per il volgare rimando al prezzo quale simbolo di status? L’eleganza, virtù signorile che molti cercano senza mai incontrarla una volta nella vita, costa nulla e presuppone sottrazione.
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