Vittoria per l’Amazzonia
Il procedimento giudiziario avviato dai rappresentanti di circa 30.000 indigeni e “campesinos” vittime dell’inquinamento provocato dalla multinazionale petrolifera Chevron nell’Amazzonia ecuadoregna, si è concluso con una multa miliardaria. I giudici della Corte di giustizia di Nueva Loja, una città del nord-est dell’Ecuador, hanno infatti condannato la Chevron al pagamento di 8.646 milioni di dollari per danni ecologici, più un dieci percento per i danni provocati alle comunità colpite. I reati per scarichi abusivi nei fiumi delle province di Sucumbíos e Orellana di quasi 465 milioni di barili di acque contaminate – contenenti particelle di idrocarburi e metalli cancerogeni – sono stati commessi tra il 1972 e il 1992 dalla Texaco, società acquisita dalla Chevron 10 anni fa. Il processo era iniziato nel 2003. Pablo Fajardo, rappresentante dei 30.000 ecuadoriani che si sono costituiti parte civile, ha dichiarato: «È chiaro che si tratta di una somma insignificante rispetto al reale crimine commesso (avevano chiesto 27 miliardi di dollari ndr), un crimine ambientale sì, ma anche culturale e umano. Resta comunque il fatto che siamo di fronte a un vero passo avanti verso il trionfo della giustizia sui crimini e il potere economico della Chevron». Naturalmente la multinazionale ricorrerà in appello.
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