“Vite di strada. Persone e storie alla Stazione Trastevere”, a Roma il 31 gennaio
Presentazione lunedì 31 gennaio a Roma, presso la Chiesa dell’Istituto Romano di San Michele, via Carlo Tommaso Odescalchi 67/A, ore 19,00. Saranno presenti con l’autore Livia Turco e Augusto D’Angelo. Per partecipare è obbligatorio esibire il Green Pass.
«I pregiudizi sembrano fare dei “senzatetto” un unicum tutto uguale», scrive Marco Impagliazzo nella sua prefazione al libro di Fabrizio Nurra dal titolo Vite di strada
Persone e storie alla Stazione Trastevere, Infinito edizioni. Il loro mondo mostra invece una varietà impressionante di percorsi esistenziali. Lo scopriamo pagina dopo pagina, riga dopo riga. Chi vive per la strada è una persona normale che, per mancanza di reti di sostegno, non è riuscita a far fronte alle difficoltà della vita, quali la disoccupazione, una malattia, la perdita della casa e la separazione coniugale. Chi vive per la strada coltiva il desiderio di una vita normale. Di una vita meno da soli. Perché la solitudine è un peso in più per chi è fragile e povero”.
La Stazione Trastevere, a Roma, è un luogo d’incontro e di passaggio per decine di migliaia di persone ogni giorno, ma è anche casa per tante donne e tanti uomini che la vita ha portato ad accamparsi in qualche modo nei suoi dintorni. Qui un gruppo della Comunità di Sant’Egidio si dà da fare ogni notte – anche in tempi di pandemia da Covid-19 – per aiutare queste persone a resistere alle insidie del freddo e dell’abbandono, facendosi compagno di strada di tanti di loro e raccogliendone l’anelito profondo al cambiamento, oltre che le storie. Che non sono semplicemente tragedie, ma vere storie di vita da conoscere, se si vuole consapevolmente sapere.
L’Autore – Fabrizio Nurra lavora presso l’Ufficio “Affari Sociali” della Prefettura di Roma. Ha pubblicato numerosi articoli sul disagio sociale. È autore di tre libri: La mensa dei poveri a Trinità dei Pellegrini. Economia solidale nella Roma del Seicento (2009); Chiara Maria della Passione. Un’eremita nel cuore di Trastevere (2012); Io desidero la pace (Anì’ Rozeh Shalom). Morris Sciarcon, ebreo di Rodi sopravvissuto alla Shoah (2017).
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