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Villaggio della cultura e dell’artigianato. I gesti di una Comunità e le azioni collettive per il futuro

L’Associazione Photo Club Controluce APS, con il patrocinio del Comune di  Monte Compatri e di Sistema Castelli Romani, ha promosso il convegno:

“Villaggio della cultura e dell’artigianato”
I gesti di una Comunità e le azioni collettive per il futuro

con l’obiettivo di presentare un ambizioso progetto e al fine di avviare un confronto fra tutti i cittadini, le istituzioni, le associazioni, i commercianti, gli artigiani e i professionisti e la stampa per:

° Costruire un “laboratorio di idee”
° Rafforzare la concertazione e la partecipazione
° Organizzare un percorso di auto-organizzazione per la realizzazione di un sogno
° Costruire una “rete sociale” di individui per la condivisione di interessi comuni
° Conquistare consapevolezza della funzione di protagonista e non di semplice osservatore
° Progettare una parte del futuro della collettività

L’evento ha avuto luogo sabato 24 giugno alle ore 17:00 a Monte Compatri,
viale Placido Martini 1, presso la Sala Consiliare di Tinello Borghese

Ha presieduto Giuseppe De Righi
Presidente CDA Sistema Castelli Romani e Segretario dell’ANCI Lazio

Il tema

Il progetto

Realizzare a Monte Compatri Centro Urbano, nell’attuale area delle Scuole Medie, un Villaggio della cultura e dell’artigianato. Si tratta di una vera e propria Acropoli della cultura con in cima il Teatro (Tempio della Cultura) circondato da ampi spazi associativi e per l’infanzia e posto sopra un Villaggio dell’artigianato configurato a gradoni degradanti. Dietro ai tre livelli del villaggio sono previsti anche tre livelli di parcheggi per complessivi 200 posti auto.

Con questa “visione” ci siamo proposti di organizzare un Convegno / Assemblea pubblica.

In particolare, chiediamo ai giovani di partecipare, perché questo progetto si riverserà sul futuro loro e dei loro figli.

Proposta

Nel Convegno sarà esposta l’idea per coagulare attorno ad essa tutte le forze necessarie – tecniche e organizzative – sia per approcciare un progetto esecutivo che per reperire fondi pubblici e capitali di privati disposti a investire nel progetto.

L’idea rappresenta un programma ambizioso per nulla facile da realizzare. Ci vorranno anni di lavoro, ma dovremo essere pazienti e perseveranti, con la coscienza che alla fine costruiremo una consapevolezza comune basata sulla volontà e sulla condivisione. A tutti voi che avete deciso di partecipare al Convegno chiediamo, pertanto, di immaginare non solo il vostro coinvolgimento nel sogno ma incoraggiare anche quello di persone che conoscete e che stimate.

Costruire un “laboratorio di idee”

Per concretizzare dentro di noi l’intenzionalità ad entrare nel progetto occorre edificare dentro sé una visione attrattiva e poi occorre valutare, programmare, progettare, eseguire. Un compito arduo e faticoso che richiede assunzioni di responsabilità ma che è anche libertà di condividere la costruzione e realizzazione di un sogno.

È certamente più facile dire “non sono capace” oppure “è troppo difficoltoso per me” e scaricare tutto sulla deresponsabilizzazione e conseguente inazione.

La disponibilità di tanti volontari, il confronto tra loro, l’esperienza sul campo, insieme allo studio, permetteranno di definire le aree di interesse di ognuno di noi che diventeranno, poi, la formazione di un patrimonio comune.

L’esito positivo di questo sviluppo, attraverso la collaborazione con altri cittadini, con altre realtà associative, con l’amministrazione comunale e con gli Enti pubblici, ci solleciterà a moltiplicare gli spazi per la ricerca di opportunità progettuali ed economiche.

Rafforzare la concertazione e la partecipazione

Tutti noi dovremo sentirci, al di là delle singole possibilità, parte del progetto e, con spirito collaborativo e partecipativo, dare il nostro contributo.

È necessario innalzare il livello formativo del gruppo di lavoro non tanto su temi di carattere tecnico, ma sugli aspetti motivazionali. In una fase preliminare, si tratta di uscire dalla domanda “come fare” e di entrare fortemente in quella del “perché lo facciamo”. Dobbiamo consolidare i temi della partecipazione, della corresponsabilità, della disponibilità.

Un grande percorso di auto-organizzazione

Il risultato più importante e qualificante dell’attività che si presenterà a noi da questo sogno non risiede solamente nelle risorse che verranno gestite o nel singolo progetto che verrà realizzato ma, soprattutto, nel creare un luogo di incontro e condivisione. Nessuno può essere autosufficiente, ma ognuno deve collaborare e dare risposte ai bisogni generali.

In una fase avanzata dell’itinerario, questo lavoro diventerà patrimonio comune che rimarrà in ognuno di noi al di là della realizzazione effettiva del sogno. Alla fine saremo in grado di raccontare il grande lavoro di chi costruisce un progetto e potremo entrare emozionalmente in qualsiasi altro progetto della comunità raccontando il punto di vista entusiasta della propria esperienza ai nuovi attori che si avvicineranno al gruppo.

Faremo parte di un gruppo di cittadini che ha conquistato la consapevolezza della propria funzione di protagonista e non di semplice osservatore. Un gruppo di persone che si propone per donare la propria minuscola ma importante partecipazione allo sviluppo culturale del luogo dove sono nate o dove hanno scelto di risiedere.

Per osservare la “visione” puoi far scorrere le immagini di questo file Pdf usando i comandi in basso

# 01 presentazione da Power Point

 

Per leggere la relazione puoi far scorrere le immagini di questo file Pdf usando i comandi in basso

# 02 Incontro pubblico sul 'Villaggio della cultura e dell'artigianato'

Ricordi in un vecchio video

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

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