Villa Sora attrae di nuovo il cinema italiano
Villa Sora attrae di nuovo il cinema italiano. La storia di De Andrè è raccontata negli spazi della scuola.
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La scuola Villa Sora di Frascati si conferma come scelta privilegiata del cinema italiano anche nel 2018. Nella storica villa dei Castelli Romani e nei suoi locali, nei quali ogni giorno si svolgono la didattica e la condivisione educativa, sono state girate molte scene del noto biopic dedicato a Fabrizio De Andrè. L’anno scolastico era iniziato già a Villa Sora con il cinema italiano e la presenza di Paola Cortellesi e Antonio Albanese. In quella occasione a esercitare fascino erano stati anche gli ambienti esterni della scuola e gli ampi spazi a disposizione degli alunni ogni giorno. Nel recente passato anche un regista di qualità e maestro come Pupi Avati ha scelto la scuola di don Bosco. Molti inoltre sono i cineasti innamorati del centro Zeffirino di Villa Sora e del grande parco antistante, dove gli alunni spesso inscenano i loro spettacoli. Per il film su De Andrè l’attenzione è stata posta soprattutto su una delle due grandi biblioteche a disposizione dei ragazzi. Un tesoro di cultura nel quale si sono sedimentati oltre cento anni di storia educativa salesiana. Sono proprio quei banchi e quegli spazi nei quali ogni giorno si attua l’assistenza pomeridiana continua, nei quali vengono a studiare anche ex allievi di diverse facoltà, nei quali oggi si gioca e si cresce nel segno di Don Bosco, ad attrarre i registi che vogliono raccontare la vita e la quotidianità autentica. Gli spazi e gli ambienti parlano di chi li abita e probabilmente, anche se indirettamente, il fascino esercitato da Villa Sora sui maestri del cinema italiano è un fascino che appartiene alla scuola stessa e a chi la rende quella che è. Lo spirito e l’entusiasmo passano in qualche modo nelle cose, ma per capire di cosa si sta parlando occorre viverlo da vicino se non addirittura in prima persona. Una unicità estetica e non solo dunque, quella di Villa Sora, sulla quale da tempo hanno puntato i riflettori anche il mondo artistico e la comunità scientifica. Gli stessi affreschi della villa sono stati al centro di conferenze interdisciplinari proprio di recente e l’attenzione del MiBACT sul suo patrimonio artistico non diminuisce. Un esempio su tutti è stata l’avventura giapponese del ritratto di Gregorio XIII, quadro fondamentale custodito a Villa Sora e richiesto temporaneamente dal Sol Levante per celebrare il Rinascimento. Poter educare e ricevere educazione in una villa rinascimentale immersa nel verde è un privilegio, una opportunità ed una responsabilità. Occorre infatti far conoscere la bellezza rara che alunni e comunità educativa hanno quotidianamente sotto gli occhi. In questo senso la relazione tra cinema e Villa Sora si configura come una opportunità per entrambi. “Fabrizio De Andrè. Principe libero” , nei cinema italiani per due soli giorni, il 23 e 24 gennaio e in onda in questi gironi su Rai1 è un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le canzoni di De Andrè e un’occasione straordinaria per godere di quella che è stata anche la voce degli ultimi. Aver contribuito a raccordare e diffondere la storia del cantautore italiano della gloriosa scuola genovese inorgoglisce la scuola di Villa Sora, sempre pronta e aperta a collaborazioni artistiche e culturali di qualità.
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