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Villa Grimani Valmarana, Noventa Padovana – NOLI ME TANGERE. Dell’inviolabilità del corpo

Villa Grimani Valmarana, Noventa Padovana  – NOLI ME TANGERE. Dell’inviolabilità del corpo
Aprile 21
12:07 2023

NOLI ME TANGERE. Dell’inviolabilità del corpo
A cura di Barbara Codogno

Villa Grimani Valmarana, Noventa Padovana (Padova)
30 aprile – 21 maggio 2023
Inaugurazione: sabato 29 aprile, ore 18.00

Dal 30 aprile al 21 maggio 2023 Villa Grimani Valmarana, a Noventa Padovana (Padova), negli spazi adibiti alle esposizioni temporanee, ospita la mostra di arte contemporanea “Noli me tangere. Dell’inviolabilità del corpo” a cura di Barbara Codogno. L’inaugurazione si terrà il 29 aprile alle ore 18.00. L’esposizione è organizzata dal Comune di Noventa Padovana, Assessorato alla Cultura e patrocinata da Regione del Veneto, IRVV (Istituto Regionale Ville Venete) e Provincia di Padova.

Espongono gli artisti: Enrica Berselli (Modena); Greta Bisandola (Padova); Marta Czok (Polonia); Ruggero D’Autilia (Venezia); Tommaso Giusti (Modena); Maurizio L’Altrella (Milano); Nunzio Paci (Bologna); Federica Poletti (Modena); Stefano Reolon (Padova); Silvia Patrono (Padova); Marco Strano (Padova); Roberta Ubaldi (Terni); Marco Vecchiato (Padova); Elisabetta Vignato (Padova).
Inoltre, omaggio a Sergio Rodella e Orlando Tisato con opere della collezione del Comune di Noventa Padovana.

“Questa mostra – spiega Vincenzo Gottardo, Vicepresidente Vicario della Provincia di Padova – viene organizzata in una Villa Veneta, manifestazione della Serenissima in terraferma. Moltissimi gli artisti che a partire dal ‘500 furono chiamati da committenti lungimiranti ed eruditi a lavorare a questi monumenti architettonici. Tre tra tutti: il Palladio, il Tiepolo e il Veronese. Nella sola Provincia di Padova si contano più di 600 Ville Venete e tutti sappiamo come la riviera del Brenta e, in particolar modo Noventa Padovana, siano fiori all’occhiello di questo sistema culturale. Ruolo della Provincia è da sempre quello di fare rete, promuovendo le eccellenze del territorio. L’occasione è particolarmente interessante e propizia: non solo rivalutiamo un bene prezioso che appartiene al nostro bagaglio storico ma lo facciamo dando spazio ad artisti viventi che si occupano di pittura contemporanea. Una linea di continuità che ci mostra come la bellezza sia ancora imprescindibile identità culturale del nostro territorio. Mi auguro che questa esposizione sia occasione di ripartenza, anche per tessere quel dialogo necessario tra Comuni che rimetta in circolo la cultura e con essa il turismo e l’economia”.

“Mi piace evidenziare che l’esposizione collettiva organizzata a Villa Grimani Valmarana – sottolinea Marcello Bano, Sindaco di Noventa Padovana – ci aiuta a riflettere sull’effettivo messaggio veicolato dalle testimonianze storiche che, doverosamente e amorevolmente, conserviamo. Siamo all’interno di una Villa Veneta che ha una lunga storia, la sua architettura riflette i fasti della Serenissima e il suo impiego successivo ci ricorda come i luoghi acquistino valore nel tempo se abitati dalla contemporaneità. Ma anche dalla lungimiranza. Mi piace pensare anche che gli artisti rendano omaggio a questo luogo grazie alla loro arte, trainata da un titolo importante, sia in termini di ispirazione che di reinterpretazione. Un messaggio importante che Noventa Padovana è ben lieta di accogliere e promuovere. Risulta particolarmente significativo allora che questa mostra trovi ospitalità in un luogo propizio per costruire il dialogo tra gli artisti contemporanei, l’arte e la comunità. La bellezza dell’arte è immortale, deve creare condivisione, aggregazione, riflessione. Il mio impegno sarà sempre in questo senso”.

“Nel solco di una contaminazione sempre più evidente e necessaria – spiega Flora Tibò, assessore alla cultura del Comune di Noventa Padovana – faremo dialogare la figurazione contemporanea all’interno di Villa Grimani Valmarana che diventerà ancor più luogo di bellezza e di cifra artistica, aperto alla testimonianza di ciascuno. La mostra, curata da Barbara Codogno, raccoglie 14 artisti di chiara fama nazionale e internazionale. La curatrice è reduce dall’esposizione al Museo degli Eremitani intitolata “A riveder le stelle”, nata con l’obiettivo di tracciare una linea di continuità tra la pittura medievale e quella contemporanea con Dante e Giotto come faro. “Noli me tangere” si muove con lo stesso intento: la frase, pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni, è quanto mai attuale se declinata al rispetto, alla non violenza, alla pace in senso ampio. Una prospettiva che unisce le diverse sensibilità degli artisti coinvolti. Confidiamo che questa iniziativa possa essere il primo passo di un percorso da costruire intorno all’idea di unità nel segno dell’arte, capace inoltre di valorizzare spazi storicamente importanti e oggi alla ribalta come lo sono le Ville Venete”.

Giotto, Hans Holbein, Tintoretto, Claude Lorrain, Nicolas Poussin, Beato Angelico, Tiziano, Correggio, Guercino, sono solo alcuni dei tantissimi artisti che, dal medioevo fino a oggi, hanno omaggiato pittoricamente la frase che sigilla il momento preciso nel quale il Cristo risorto, ancora con sembianze umane, sta trasmutando in puro spirito. Riconosciuto dalla Maddalena, Cristo dice: “Noli me tangere”. Frase tradotta prima in: non mi toccare; successivamente in: non mi trattenere.

La curatrice intende porre attenzione sulla dilatazione del tempo in cui la frase scolpisce la storia. L’agonia di Cristo sulla croce, la violenza alla quale è stato sottoposto. La sua epifania umana. Molti pittori hanno rappresentato questa scena del Vangelo come uno sfiorarsi delle dita che tuttavia non si compie mai, evidenziando quindi uno spazio tra i corpi: la distanza tra le mani che diventa il centro magnetico della scena. Questo è uno dei punti sui quali gli artisti sono andati a lavorare: è necessario riconoscere la distanza come elemento fondante per “avvicinare” il corpo dell’altro. Uno spazio sacro che sancisce il rispetto, abolisce la presa e conferma l’inviolabilità dello spazio occupato dall’altro da sé.

Spiega Barbara Codogno: “Un’ottica specificamente filosofica e antropologica, che aggancia la lettura sacrificale della messa a morte del Cristo, spinge a considerare la frase come un disvelamento che va a consolidare il messaggio cristiano. Non mi fate altro male, mi è stato fatto tutto il male possibile. Cristo con la sua morte ci costringe a fare i conti con i nostri meccanismi violenti: una violenza che agiamo sui corpi, sull’ambiente, sulla natura. Eppure, Noli me tangere è anche lo spazio del miracolo. Una trasfigurazione e resurrezione, la creazione di un Uomo nuovo che avverrà solo se sapremo rispettare l’altro, il suo spazio. Senza fargli violenza. Mai”.

A corollario della mostra, alcuni eventi culturali: il 7 maggio alle ore 16.00 Marco Vecchiato presenta al pubblico “L’ultimo guardiano di aprile”, Cleup Editore. Il 14 maggio alle 16.00 Stefano Reolon terrà una lezione aperta sul disegno; mentre il 21 maggio il finissage della mostra vede protagonisti Ruggero Chinaglia, psicanalista e la scrittrice Maria Antonietta Viero. Durante e, a seguire, un concerto con il M° Andrea Ferrari.

L’esposizione sarà aperta con ingresso libero il giovedì, il venerdì e il sabato pomeriggio con orario dalle 16.00 alle 19.00, mentre la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Per informazioni: T. +39 049 8952141, cultura@comune.noventa.pd.it, www.comune.noventa.pd.it.

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