Viaggio nel Salento
Singolare il documentario proiettato nel corso dell’incontro, ricco di immagini, colori, suoni del Salento, un viaggio profumato d’azzurro intenso e di vento: “Odore di terra” di Elio Scarciglia con i testi di Marina Manieri. Il Salento è visto attraverso frammenti: luoghi di culto, del silenzio, i segni, gli sguardi, il lavoro, i suoni … Un modo per recuperare memorie e culture che stanno scomparendo, che rischiano di essere per sempre fagocitate nella frenesia che accompagna la nostra quotidianità. Ancora Francesca Ruppi è stata valido ed esperto cicerone in un viaggio virtuale tra le torri costiere, l’anfiteatro e il teatro della barocca Lecce, la chiesa di Santa Croce la cui balaustra mostra figure antropomorfe che simboleggiano soldati turchi: la storia avvolge le immagini, fa rivivere drammi e lotte, dolori e fatiche di queste popolazioni. Si viaggia ancora con le panoramiche di Otranto, la città più orientale della nostra Penisola con i suoi mosaici e immagini bizantine, osmosi tra Oriente e Occidente; si procede sul lungomare di Santa Maria di Leuca con le ville ottocentesche … Si riscopre l’entroterra salentino: Gallipoli e la cattedrale di Sant’Agata, dove si svolgono i riti della Settimana Santa con una sentita umanizzazione del dolore; a Galatina nella Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, nella quale sono conservate le sue reliquie, con affreschi tardo gotici di influenza bizantina: una grecità sopravvissuta ai Normanni. E ancora le mura messapiche salentine, i frantoi ipogei, le dimore stagionali, le pajare, strutture in pietra a secco, simili ai trulli: spietrando i contadini hanno man mano reso fertile il territorio … Dolore, fatica, vita di stenti fanno da contrasto alle splendide zone del territorio. E qui termina il nostro viaggio che allontana quell’immagine di degrado spesso messa in risalto dai media parlando del Sud e che alimenta uno stereotipo duro a morire, soprattutto in questo periodo di difficile coesione nazionale. Tutto è poesia: l’emozione che possono dare la terra, i silenzi, il calore di un luogo da amare, la religiosità rurale e primitiva, i suoni, i colori … La musica della pizzica, sensuale danza nata per guarire le donne tarantolate e le note dei versi di Girolamo Commi chiudono questo viaggio virtuale nel Salento lasciando in tutti noi il desiderio di realizzarlo al più presto nella realtà.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento