Via le antenne da Monte Cavo
Quando nonna ci ha lasciati, l’ho portato con me nella casetta al mare e lo tenevo in bella vista nel patio; un colpo di pallone tirato dai bimbi, un giorno lo fece cadere e si ruppe. Scoprii che la stampa del paesaggio era stata impressa direttamente sul vetro (o quel materiale che ritenevo plastificato, che comunque si rivelò fragile) e il panorama di Rocca con il suo bel monte furono ridotti in mille frammenti. Ne fui molto dispiaciuta: sia perché era un ricordo della nonna, sia perché a quell’immagine di Monte Cavo legavo memorie piacevoli dell’infanzia, quando salivo sulla vetta accompagnata da mio padre e spesso, con una monetina, potevo ammirare dal cannocchiale tutto il paesaggio circostante. Lo spiazzo antistante l’albergo, nel quale quasi sempre consumavo un’aranciata con la cannuccia infilata nella bottiglietta panciuta, era libero, ombroso, naturale, bello. Il non aver posto attenzione nell’appendere quel quadretto in un posto più sicuro mi ha sempre rammaricata, perché oltre ad aver perso un ricordo caro, avevo distrutto l’immagine di un ambiente che amavo molto e che ancora ne rammentava l’antica bellezza. Oggi tutti sappiamo come è ridotta la vetta del sacro Monte Albano, dove venivano celebrate, nel Tempio di Giove Laziale, le Feriae latinae dai popoli confederati della Lega sacra. Numerosi sono stati negli anni gli incontri, le denunce, le foto, i versi poetici, i temi scolastici, le assemblee cittadine e le proteste più o meno accese che hanno occupato le pagine dei giornali locali e nazionali. In questi giorni pare che qualcosa si stia muovendo, dopo anni che si sente dire di tutto e l’esatto contrario, su questo problema. Infatti, il 18 novembre c’è stato un incontro presso la Presidenza della Regione Lazio tra i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale della Città di Rocca di Papa nelle persone del Sindaco Pasquale Boccia e dell’Assessore all’Ambiente Alberto Cardinali, sostenuti dal Consigliere Regionale Carlo Umberto Ponzo, con l’Avvocato Stefano Selli, consigliere politico del Vice Ministro Paolo Romani allo Sviluppo economico, Dipartimento Comunicazioni e la Dirigenza dell’assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio. La riunione pare aver avviato una svolta positiva, in quanto i responsabili presenti si sono dimostrati disponibili ad una soluzione a breve scadenza, che consenta, con la rimozione delle antenne, di far tornare l’antica vetta del Monte Albano alla sua originaria bellezza. Potrebbero così concretizzarsi le aspettative di tanti cittadini di Rocca di Papa che da anni si battono per ripristinare, con la delocalizzazione degli orribili tralicci, lo splendore di quel luogo antico e ricco di storia e per difendere il sacrosanto diritto alla salute, fortemente minacciata dalle nocive radiazioni provenienti dalla vetta del nostro bel Monte Cavo. Tutti siamo in attesa che tutto ci si realizzi nel più breve tempo possibile: già il 2 dicembre, in una prossima riunione, dovrebbe essere messo a punto un programma operativo che preveda tempi e concreti provvedimenti da adottare a breve scadenza. Così, quando finalmente potremo salire lungo la Via Sacra e giungere sulla vetta senza sentirsi stringere il cuore dallo sdegno e dalla rabbia, quei piccoli frammenti del vecchio quadretto, simbolicamente potrebbero riunirsi nel cuore di tutti noi come un raro, prezioso mosaico di grande valore.
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