“VERSO IL PARCO NAZIONALE DELLA VIA APPIA” questo il tema della lezione tenuta da SIMONE QUILICI
“VERSO IL PARCO NAZIONALE DELLA VIA APPIA” questo il tema dell’interessante lezione tenuta dall’architetto SIMONE QUILICI nel Palazzo Chigi di Ariccia per il corso di archeologia e storia dell’arte
Mercoledì 29 marzo, presso la sede di Palazzo Chigi in Ariccia, è stata tenuta dall’architetto Simone Quilici la settima lezione del corso di archeologia e storia dell’arte “Tra la Via Appia e la Via Latina” con il titolo: “VERSO IL PARCO NAZIONALE DELLA VIA APPIA”.
Simone Quilici, architetto e paesaggista attivo nel settore dei beni culturali, dal 2019 al 2023 è stato direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica ed insegna Gestione del Patrimonio Culturale all’American University of Rome.
Laureato e specializzato presso l’Università di Roma “La Sapienza” ha conseguito il Dottorato presso l’Università di Firenze in Progettazione urbana, territoriale e ambientale. Da allora ha lavorato per molti progetti sul patrimonio culturale, compreso il recupero del percorso di pellegrinaggio della via Francigena, il Masterplan per la valorizzazione ambientale, culturale e turistica del litorale nord del Lazio, l’Appia Antica e la richiesta da parte dei comuni della Valnerina in Umbria di iscrizione tra i siti Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ha condotto ricerche sul patrimonio di Sabaudia, l’edificio GIL di Luigi Moretti, il quartiere EUR e la via Imperiale a Roma.
La lezione è stata introdotta dal racconto dell’ esperienza del noto giornalista Paolo Rumiz che nell’estate del 2015 decise di ripercorrere a piedi le tracce della Via Appia Antica da Roma a Brindisi, raccontando la sua esperienza in una serie di articoli successivamente raccolti in volume. L’iniziativa, a cui seguirono una serie di incontri pubblici, ebbe l’effetto di risvegliare l’interesse dell’opinione pubblica e delle amministrazioni lungo la Regina Viarum e sulle possibili azioni volte ad un suo recupero. Uno dei risultati immediati è stata l’istituzione nel 2016 del Parco Archeologico dell’Appia Antica che Quilici ha diretto e che gestisce la strada e i suoi monumenti nel tratto a sud di Roma fino ai Castelli Romani, parco al quale è stato assegnato l’importante compito di coordinare le attività di valorizzazione dell’intero tracciato da Roma a Brindisi.
Nell’ambito del suo intervento Quilici ha evidenziato la funzione dell’Appia Antica quale naturale collegamento e luogo di memorie mitiche già in età romana, oggetto nei secoli di attività contrastanti (cura e abbandono, tutela e abusi, valorizzazione e negligenza). Ripercorrendo idealmente i paesaggi variegati che la strada attraversa, tra aree archeologiche, centri urbani, periferie e aree industriali, il suo contributo ha suggerito interessanti prospettive per una valorizzazione efficace del tracciato della Via ed ha proposto approcci differenziati a seconda dei settori (fruizione lenta o veloce), senza trascurare l’importanza della relazione del fruitore/osservatore con il paesaggio. Anche l’architetto Quilici, come Maria Cristina Vincenti e Caterina Rossetti nelle precedenti lezioni, ha ricordato l’incessante opera di Antonio Cederna che a partire dal 1953 pubblicò una lunga serie di articoli di denuncia del grave stato di degrado e di alterazione della Regina Viarum, ricordando inoltre l’attività tecnico-scientifica della professoressa Vittoria Calzolari, una pioniera dell’architettura del paesaggio in Italia. Nel 1965 il PRG di Roma destinò a verde pubblico tutta la zona dell’Appia Antica, anche grazie alle pressioni di Italia Nostra e in particolare di Antonio Cederna e nel 1976 fu presentata, da parte della Sezione Romana di Italia Nostra, una proposta di assetto del Parco dell’Appia Antica, firmata da un gruppo di esperti coordinati proprio da Vittoria Calzolari. La proposta che costituiva il primo piano di assetto complessivo dell’area dell’Appia Antica con l’integrazione di aspetti archeologici, storico-documentari e naturalistici restò tuttavia sulla carta. “Grazie alle battaglie di Antonio Cederna e alle proposte di Vittoria Calzolari – ha sottolineato Simone Quilici – oggi abbiamo ben due parchi: uno naturalistico di livello regionale e uno archeologico di livello statale. Nel 1988 è stato istituito il Parco regionale Suburbano dell’Appia Antica da Roma ai Castelli Romani. Grande rilievo hanno avuto gli interventi della Soprintendenza Archeologica di Roma alle soglie del 2000, in vista del Giubileo. Con Adriano La Regina Soprintendente e Rita Paris responsabile dell’Appia sono, stati avviati grandi lavori di scavo e restauro che si sono conclusi con l’apertura al pubblico di Villa dei Quintili e del Mausoleo di Cecilia Metella. Negli anni a seguire sono stati acquisiti da privati aree e monumenti poi integrati nel circuito di visita, come Capo di Bove, simbolo dell’Appia che può e deve essere restituita alla cittadinanza e custode dell’Archivio di Antonio Cederna, e il casale di S. Maria Nova. Come detto, una delle attività più importanti per la realizzazione del grande parco pubblico dell’Appia Antica sono le nuove acquisizioni. Tra queste il recente ingresso nel patrimonio del Parco del Mausoleo di Sant’Urbano riveste una notevole valenza strategica oltreché scientifica”.
Il corso 2023, promosso da Archeoclub Aricino Nemorense aps e coordinato dall’archeologa Maria Cristina Vincenti, è patrocinato dal Comune di Ariccia, da Italia Nostra Lazio e dal Parco dei Castelli Romani. Il ciclo di lezioni si tengono dal mese di febbraio presso la Sala Bariatinsky il mercoledì con inizio alle ore 16:30.
L’ottavo incontro sarà tenuto mercoledì 5 aprile dalla dott.sa Alessandra Silvestri con “L’Abbazia di S. Maria in Grottaferrata, un unicum nei pressi della via Latina”. Da metà aprile alle lezioni saranno abbinate delle visite didattiche nel territorio dei Castelli Romani e Roma che si terranno in luoghi di culto, aree archeologiche, musei, e in vari luoghi del Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma e della Via Latina. Il corso è riservato agli iscritti all’associazione Archeoclub Aricino Nemorense aps.
Per informazioni sullAssociazione:
archeoclubaricinonemorense@gmail.com;
vincentimariacristina@virgilio.it; (coordinatore del corso dott.sa archeologa Maria Cristina Vincenti tel. 388/3636502 – anche whatsapp).
Archeoclub Aricino Nemorense aps
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