Vento d’America in Roma sulle note dei Valient Thorr
L’Init Club di Via della Stazione Tuscolana in città non è certo uno di quei luoghi che dispongono di gigantesche metrature, nè di quelle platee paganti sconfinate, stile “rock in roma” capannelle, ma, nel suo piacevole intimo, oltre alla splendida vista laterale in diretta sull’antico aquedotto romano, e al micro-palco, essenziale nella costituzione della struttura, ci intriga ormai da anni ed anni con i suoi cartelloni invernali, degni dei migliori club internazionali.
Così, nella sonnacchiosa serata della domenica passata, pur pagando, magari con qualche sconticino, il biglietto d’ingresso, cosa umiliante ma spesso dovuta anche a chi scrive di musica e dintorni, ci avventuriamo nei suoi metri quadri, scoprendo, con non poca sorpresa per le ultime tendenze capitoline, che tutto perseguono tranne che innovazione, una magica realtà americana.
Avvertiti dalla direzione sulla fattispecie che il concerto principale era previsto intorno alle 11.30, saltiamo e non con dispiacere del resto, le proposte delle due band di supporto, tali Black Bone e The Child, addirittura from Australia, per inserirci direttamente nel nucleo dell’evento principe, il ritorno sui calchi dei palchi dei “Valient Thorr”.
Dal nord della Carolina, pieni States, i nostri affrontano diverse date del loro ultimo e sofferto tour europeo, perchè il disco che van presentando “Our Own Masters”, in un certo tradurre, gli unici che contano in vita, azzarderemmo, è album che risale già al 2013.
Ma tra vicissitudini e straniamenti di diverso tipo, ce li ritroviamo in Roma, così, un po per caso o per fortuna, e lo spettacolo è abbastanza assicurato.
Si parla di incubi, di mostri ed eroi dell’infanzia, di fantasiosi e fantastici 4, 5, e più, nei versi, non poco studiati del resto, di Valient Himself, il frontman, e lo si fa in puro stile hard core, un po tra richiami metal dei primi Maiden, un po sulle scollature dei reef del punk dei, sempre from USA, Poison Idea.
Hard Core è una parola di pura invenzione, che intende smistare spesso e dirigere sulle nuove tendenze dell’aria che tira, le idee classiche dei generi musicali, dandogli le corrette accelerate. In questo il gruppo di Valient è abbastanza addentro e regala al pubblico romanesco, violenti e veloci reef, dove le due chitarre si interscambiano i ruoli tra padrone e sotto, tra assoli e ritmi, in un turbinio di pesanti e precise note di basso che comanda i reef, attenzione, non li segue, ma sono le guitars a seguirlo.
Tanto di merito al felice incontro, brano su brano, tra basso e batteria, quale anche, fondamentale magica ritmìa, in continua progressione, senza squallide pause stile Metallica o roba simile, che a quanto pare và per la maggiore nella cerchia di neofiti di un certo metal che, trattino, hanno definito anche “core”. No, niente di questo, è tutta un’evoluzione di scale, una cavalcata elettrica, che a volte magari ci ricorda il sound dei Deep Purple, ma sfido chiunque a trovarmi una band che non abbia pescato cultura e note dai mostri sacri.
Il tutto si riassume in un’ora e mezza di sussulti adrenalinici, senza noia e, senza bis. Rigoroso, concreto e onesto, direi.
Album da scoprire questo dei Valient Thorr, album che non ci nega, in alcune delle sue tracce, persino qualche momento di ipnotica lenta melodica riflessione in musica.
La band si è presentata alla romanità in una veste tirata su per la tournèè europea, dunque mancante dei fratelli di Valient, ennesimi capisaldi, non presenti per diversi impegni musicali negli States, ma il frontman, grondante di sudore, ed accuratamente da noantri asciugato, noi muniti d’asciugamano casuale e propizia, non si è negato per una simpatica intervista report, di cui umilmente vi riportiamo questo, magari, non proprio felice riassunto.
Difficile o quasi, trovare gli album, dunque i cd originali, nei negozietti di dischi, ma abbastanza facile incontrarli sul web, in youtube ad esempio, per avere prova delle sensazioni qui riportate.
Facile comunicarsi, volendo e potendo, con loro sul web, con classico contatto facebook.
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