PROGRAMMA
La rassegna si apre la sera del solstizio d’estate, nel giorno della 29° edizione della Festa della Musica, con Votia, band proveniente dall’isola de La Réunion guidata da Marie-Claude Lambert-Philéas, figlia del leggendario musicista Gramoun Lélé. Sempre più presenti nei migliori festival internazionali di world music, dall’olandese Afrika Festival Hertme al canadese Festival d’été de Montréal, i Votia portano a Venere in Musica le energiche sonorità e i potenti ritmi del Maloya, la musica tradizionale dell’isola che risente di influenze sudafricane e indiane: nata come musica di trance utilizzata nei rituali di omaggio agli antenati, il Maloya si è trasformato nel tempo nella musica degli schiavi che lavoravano nelle piantagioni di canna da zucchero. Una forma espressiva coinvolgente e partecipata che, come il blues, canta i sentimenti della vita quotidiana per celebrare la joie de vivre, attraverso una polifonia di ipnotiche percussioni e intense melodie vocali.
La stessa sera del 21 giugno si esibiranno poi anche i BGKO, ovvero la Barcelona Gipsy balKan Orchestra. Con oltre 90 milioni di visualizzazioni, centinaia di migliaia di iscritti al suo canale YouTube e centinaia di concerti all’attivo nelle più prestigiose realtà culturali internazionali – dalla Wiener Rathaus in Austria al Jazztage Dresden in Germania, passando per AKM Telekom Opera Salonu di Istanbul, The Cutting Room di NewYork e il Teatro Comunale Pavarotti di Modena – la BGKO è una delle band più acclamate in tutto il mondo per la capacità di tenere in perfetto equilibrio il rispetto della tradizione con la sensibilità verso il contemporaneo. Dieci anni di attività segnati da un’appassionata e inarrestabile esplorazione della musica rom, klezmer, balkan per arrivare a un suono unico e distintivo che si espande al Medioriente e approda sulle coste del Mediterraneo, grazie anche alle varie influenze portate dai musicisti di diversa provenienza, dall’Italia alla Grecia, dalla Spagna alla Francia, dalla Serbia all’Ucraina. Il concerto al Tempio di Venere e Roma sarà una preziosa occasione per ascoltare i “classici” del loro repertorio ma anche le ultime produzioni, in attesa del nuovo album previsto per l’autunno 2023.
Il giorno seguente 22 giugno segna l’atteso ritorno in Europa di Renata Rosa, esploratrice musicale e cantante brasiliana che reinterpreta la tradizione del Pernambuco, una regione del nordest del Brasile. Quello di Renata Rosa è un universo sonoro pulsante di danze rurali – come la ciranda, il maracatu e il côco –, di percussioni frenetiche ai limiti della trance e di strumenti come la rabeca. Assistere a un suo concerto vuol dire partecipare a un’esperienza di comunione festosa e rituale, dove danza e musica si intrecciano indissolubilmente, in una dimensione che contraddistingue anche il suo nuovo album Rainha de Fogo in uscita alla fine del 2023. Subito dopo sul palco saliranno gli Avion Travel, un ensemble che non ha certo bisogno di presentazioni dal momento che ha segnato, in oltre quarant’anni di carriera, buona parte della musica italiana più innovativa, attraversando generi diversi – rock, pop, new wave – con eleganti incursioni in ambito cinematografico e teatrale e prestigiose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Arto Lindsay. A Venere in Musica arrivano con la loro formazione attuale, dopo la scomparsa del chitarrista storico della band Fausto Mesolella: alla voce, come sempre, Peppe Servillo, al sax Peppe D’Argenzio, alle tastiere Flavio D’Ancona, al pianoforte Duilio Galioto, al contrabbasso Ferruccio Spinetti e Mimì Ciaramella alla batteria.
Protagoniste della serata del 23 giugno saranno due artiste accomunate da un fascino magnetico: Sandra Nkakè e La Chica. Cantante, autrice e attrice, attivista culturale e femminista, francese ma nata in Camerun, Sandra Nkakè è considerata una delle voci più commoventi dell’attuale scena musicale internazionale. Acclamata nei maggiori festival pop-jazz di tutto il mondo, è stata osannata da testate come Le Monde, Les Inrocks, Telerama e Elle che hanno accolto con entusiasmo il suo ultimo album Scars. Nel suo DNA ci sono il rock come il pop, l’indie come il jazz ma la musica per lei è soltanto una delle molteplici forme della pratica artistica e soprattutto è un mezzo per creare una dimensione di riconoscimento di se stessi e dell’altro da sé, di cura reciproca e di relazione fra l’individuo e la comunità. La sua voce, potente e singolare, si rivela subito come un vero e proprio dono per l’ascoltatore. A incantare il pubblico di Venere in Musica ci penserà anche La Chica, artista franco-venezuelana che unisce l’intensità mistica dell’America Latina con la modernità urbana e multiculturale di Parigi. La Chica sul palco è una sciamana che conduce il suo pubblico in un altrove indefinito e sospeso, fatto di introspezione poetica, emozioni crude, pensieri astratti. Magia e rituali, Debussy e hip-hop, Horowitz al ritmo di cumbia, connessioni spirituali e stati emotivi, “religioso” rispetto per il passato e tensione verso le sorprese che il futuro può riservare: sono tutti elementi che compongono un caleidoscopico ritratto artistico, ben presenti nel suo ultimo album La Loba, un’opera intima e sincera dedicata alla prematura scomparsa del fratello.
La rassegna si chiude sabato 24 giugno con altri due nomi storici della musica popolare italiana. La serata sarà aperta dal concerto di Enzo Avitabile con il suo nuovo progetto Acoustic World Project, pensato per rivisitare il repertorio degli ultimi quindici anni di carriera in una versione acustica e in trio. Attraverso album come Salvamm ‘O Munno, Sacro Sud, Festa Farina e Forca, Napoletana e Black Tarantella si ripercorreranno i migliori brani di uno dei più importanti artisti di world music attivi oggi, un artista che si è sempre distinto per l’instancabile tensione verso la ricerca musicale e per una inesauribile attenzione verso gli ultimi della società e verso il Sud, inteso non come luogo geografico ma come condizione dello spirito, rispetto delle radici e bisogno di riscatto. Il Maestro Avitabile lascerà infine il palco alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, una formazione che fin dal suo esordio negli anni Settanta ha reso patrimonio mondiale l’universo sonoro dell’area del Mediterraneo, raccogliendo innumerevoli premi e riconoscimenti e attraversando per oltre mezzo secolo i festival e le istituzioni culturali più importanti al mondo.
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