Venerdì notte al Royal Station Hotel
Settembre 18
15:55
2011
Cupa, la luce scende dagli alti
lampadari a grappolo sulle sedie vuote
che si fronteggiano l’un l’altra, diverse nel colore.
Attraverso le porte aperte, la sala da pranzo dichiara
una più vasta solitudine di coltelli e cristalli
e silenzio dispiegato come un tappeto. Un portiere legge
un giornale della sera rimasto invenduto. Le ore passano.
I commessi viaggiatori hanno fatto tutti ritorno a Leeds,
lasciando nella Sala riunioni i portacenere colmi.
Nei corridoi deserti di scarpe le luci restano accese.
Si sta isolati, come in un forte, qui –
la carta intestata, fatta per scrivere a casa
(ammesso che casa esista) lettere d’esilio:
Ora la notte avanza.
Le onde si accavallano alle spalle dei villaggi.
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