Venerdi 17 – Per la salvaguardia dei boschi dei Castelli Romani
VEDIAMOCI ALLA PROSSIMA RIUNIONE APERTA, CHE SI TERRÀ VENERDI’ 17 NOVEMBRE ALLE 19.00 AD ALBANO, IN VIA PRELATURA 3 (zona Vallericcia)
Nella serata di giovedì 2 novembre si è tenuta una prima riunione per discutere della salvaguardia dei nostri boschi che ha visto allo stesso tavolo singole persone esperte ed amanti del territorio e varie associazioni.
Sembra oltremodo importante oggi riunire associazioni, collettivi e singoli che vivono i boschi del nostro Parco Regionale, ai Castelli Romani. Sono infatti in particolare cittadini e cittadine ad
attraversare i boschi e i laghi dei Castelli e a prendersi cura di questi spazi (spesso addirittura pulendo l’immondizia, facendo manutenzione dei sentieri e assicurandosi che il turismo non lasci tracce nell’ambiente).
Siamo in piena crisi climatica: assistiamo ogni giorno alla drammatica distruzione della Terra da parte di un’economia sempre più aggressiva e di bisogni produttivi sempre maggiori. Ci sembra necessario invertire la rotta, a partire dalla protezione dagli spazi naturali che ci circondano proprio qui nel nostro Parco Regionale.
E’ il caso forse di ricordare l’importanza degli alberi nel ciclo vitale del pianeta e nella riduzione dell’inquinamento: le piante contribuiscono a incrementare la produzione di ossigeno e ad abbassare il tenore di anidride carbonica e l’apparato fogliare degli alberi è in grado di assorbire dall’atmosfera monossido di carbonio, cloro, fluoro, ossidi di azoto, ozono, anidride solforosa e ammoniaca (in altre parole gas di scarico, fumi, polveri, oli e residui della combustione degli impianti di riscaldamento).
Quindi possiamo certamente affermare che gli alberi operano una parziale depurazione dell’aria consentendoci di bilanciare l’inquinamento che provochiamo.
Nonostante questo, da anni ormai assistiamo in aree vastissime del Parco al cosiddetto taglio del bosco ceduo, che è una pratica antica certamente non necessaria al bosco, ma non dannosa se agita regolarmente per procurarsi esigue quantità di legna.
Il punto però, è proprio che non è necessaria: è per una motivazione di interessi economici che si tagliano gli alberi, ricavando denaro dalla vendita della legna. Ampi spazi in tutto il parco sono stati già tagliati, senza ovviamente seguire le regole del taglio e soprattutto grazie all’impiego di mezzi pesanti come camion e ruspe che si sono fatti strada con prepotenza nei delicati ecosistemi boschivi. Inoltre, per quanto viene promesso di rispettare i tempi di ricrescita degli alberi, sappiamo che un bosco antico e il suo ecosistema è troppo prezioso e non può essere sostituito da ripiantumazioni pianificate dall’uomo.
Ora il comune di Rocca di Papa ha messo all’asta oltre 62 ettari di bosco comunale (quindi pubblico), situati all’interno del Parco dei Castelli Romani, chi paga ‘vince’ tutta la legna disponibile sulle
relative aree verdi. Non parliamo certo di pochi alberi, ma di ben 620mila metri quadrati circa di area boschiva, l’equivalente di 124 campi da calcio di serie A, suddivisi in sette distinti lotti da vendersi in altrettante aste pubbliche.
Questi ettari saranno venduti a società private a cui poco interessa il benessere del bosco, perché il loro obiettivo è chiaramente il guadagno. A Genzano di Roma in cima a via del Perino (la strada boschiva che scende al Lago di Nemi) sono appena stati tagliati ettari di bosco secolare, smantellando un ricchissimo ecosistema di castagni antichi e addirittura di lecci autoctoni.
Riscontriamo inoltre il grave problema dell’abbandono di rifiuti di tutti i tipi (anche edili) tra gli alberi del parco, che causano gravissimi ed irreversibili danni all’ambiente.
Questi boschi sono la casa di molti animali e di molte piante.
Nel microcosmo chiamato albero compiono il loro ciclo biologico innumerevoli forme di vita, siano essi funghi, batteri piuttosto che organismi animali invertebrati o vertebrati.
Questi boschi sono anche la nostra casa, di noi che tutti i giorni percorriamo questi sentieri e ne ammiriamo le bellezze naturali e archeologiche. Il nostro territorio ha un patrimonio storico e naturale eccezionalmente ricco, bisognerebbe muoversi in punta di piedi tra i sentieri della nostra storia. Proprio per amore dei nostri boschi ci proponiamo di iniziare questo percorso formando un comitato, che svolgerà un lavoro di controllo e sorveglianza attiva, ma soprattutto si impegnerà ad impedire nuovi tagli e se sarà possibile anche a risanare dove è stato già distrutto.
Gli interessi economici sono il motivo principale della distruzione e dell’inquinamento del nostro territorio, dovremmo vigilare e proteggere.
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