Velletri2030 News – RISCHIO
Ai Partecipanti Velletri2030,
non è mai corretto parlare di assoluta messa in sicurezza del territorio. Si possono solo ridurre le vulnerabilità e gli effetti catastrofici. I comuni interessati da aree a pericolosità da frane e/o alluvioni sono 7.275 pari al 91,1% dei comuni italiani. La stessa struttura del nostro Paese, con molti rilievi, offre pochi spazi per l’urbanizzazione e, quindi, le città sono state costruite in quegli spazi.
Con la pubblicazione del Rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e Indicatori di Rischio – Edizione 2018”, presentato lo scorso 24 luglio in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha aggiornato lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia, fornendo il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni dell’intero territorio nazionale e gli Indicatori di Rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali. Secondo il Rapporto, ricorda l’Istituto che fa riferimento al ministero dell’Ambiente, oltre 7 milioni di persone risiedono in territori vulnerabili, più di un milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più di 6 milioni in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni). Nove le regioni con il 100% di comuni a rischio idrogeologico: Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria; a queste si aggiungono l’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento con percentuali tra il 90% e il 100%. Il 91% dei comuni italiani ed oltre 3 milioni di nuclei familiari vivono in territori classificati ad alta pericolosità. La superficie potenzialmente soggetta a frane, ricorda ancora il Rapporto, supera l’8% del territorio nazionale (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente alluvionabile nello scenario medio sfiora i 25.400 chilometri quadrati (+4%). Complessivamente il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila chilometri quadrati). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550mila), rileva l’Istituto, si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre un milione) in zone alluvionabili nello scenario medio. Mappato anche il patrimonio culturale: i dati del Rapporto individuano nelle aree franabili quasi 38mila beni, dei quali oltre 11mila si trovano in zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, mentre sfiorano i 40mila i monumenti a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi; di questi, più di 31mila si trovano in zone potenzialmente allagabili anche nello scenario a media probabilità.
Il Rapporto, composto da diverse parti e tante tabelle derivate dai dati forniti dai Comuni, è strutturato su undici Indicatori di Rischio, e per ognuno di esso sono riportati i dati su base comunale, consultabile al sito:
http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/dissesto-idrogeologico-in-italia-pericolosita-e-indicatori-di-rischio-edizione-2018
Gli Indicatori di Rischio rappresentano un utile strumento a supporto delle politiche di mitigazione del rischio. A testimonianza della loro importanza, ì dati del Rapporto 2015 sono stati utilizzati, in ambito nazionale, per l’individuazione delle priorità di intervento, la ripartizione dei fondi tra le Regioni e la programmazione degli interventi di difesa del suolo. In ambito europeo gli Indicatori sono stati selezionati per la valutazione dell’efficacia delle misure dei Fondi strutturali 2014-2020. Conviene non sottovalutare questi dati se si vuole accedere a fondi pubblici per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
E Velletri come è messa? Non è facile leggere il Rapporto. Consultando l’Appendice del Rapporto, scaricabile dallo stesso link, con un pò di pazienza si può trovare che Velletri è interessata da quattro Indicatori, per i quali sono riportati i valori numerici ma non i dettagli delle aree, citatamente:
Popolazione a rischio frane
Famiglie a rischio frane
Edifici a rischio frane
Unità locali di Imprese a rischio frane
Sarebbe auspicabile che il Comune stilasse un Documento informativo, graficamente leggibile, per informare tuttta la popolazione residente dei rischi che corriamo quando siamo seduti sul divano di casa
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