VELLETRI – UN ANNO SENZA D. ANGELO
23 Novembre 2018 – 23 novembre 2019
UN ANNO SENZA D. ANGELO
Il ricordo in Cattedrale con la celebrazione in suo suffragio della Messa Pontificale della Festa di S. Clemente alle ore 10.00
Don Angelo, come tutti siamo abituati a chiamarlo, è nato in via S. Pietro a Velletri, proprio a ridosso della bella chiesa del Giansimoni il 1 marzo 1926. Crebbe educato nella fede e nella retta morale di vita. Si aggregò alla ven. arciconfraternita di Maria SS.ma del Gonfalone e dopo le scuole elementari entrò nel seminario minore vescovile di Velletri ai tempi del rettore mons. Achille Onorati. Compiuti gli studi minori e ricevuti gli ordini si trasferì al collegio leoniano di Anagni per il ciclo di studi maggiore. Nel 1949 il cardinale lo nominò beneficiato corale residenziale della cattedrale sul posto reso vacante dalla nomina di don Pio Galadini a parroco di Borgo S. Michele. Il 25 marzo 1950 presso il pontificio collegio leoniano di Anagni, Micara gli imponeva le mani insieme a mons. Mario Costanzo Sansoni . Subito dopo l’ordinazione don Angelo rientrò in diocesi e venne destinato in seminario fino al 1954, quando il Cardinale lo nominò parroco della chiesa di S. Pietro in Formis in Campormorto. Questo fu il primo amore di don Angelo, egli ricorda sempre con commozione quegli anni, ma sopratutto il sacrificio del padre Mastro Augusto che armato di santa pazienza cercava di rendere abitabile la canonica. “Ci vollero quindici giorni di lavoro”, dice don Angelo, “per potervi entrare e stabilircisi”. Nel 1959 Micara chiamò il giovane prete a Roccamassima, nominandolo parroco della parrocchia di S. Michele Arcangelo di Roccamassima. Nel 1966, dopo l’elezione ad arciprete della basilica di S. Clemente di don Quinto Ciardi, don Angelo venne richiamato a Velletri per succedere al compianto sacerdote alla guida della parrocchia del SS.mo Salvatore. Anche qui don Angelo mise a frutto le sue energie di giovane sacerdote applicando nella seconda parrocchia della diocesi tutte le riforme del concilio Vaticano II. Ma, in quel momento, per lui si apriva un altro ampio campo d’azione pastorale: la parrocchia della cattedrale di S. Clemente, vacante per la nomina di mons. Eteocle Trocchi a vicario generale dove viene insediato dall’amministratore apostolico mons. Punzolo il 23 novembre 1974, dopo essere stato nominato monsignore due anni prima. Don Angelo è stato canonico parroco della basilica cattedrale di S. Clemente per 24 anni. In questa veste ha fatto della parrocchia della cattedrale un luogo di grande fermento pastorale e di preghiera. La cattedrale, con grossi sforzi e sacrifici economici senza mai chiedere alla Diocesi, è stata oggetto di alcuni interventi mirati a completare i lavori di ricostruzione e di recupero realizzati negli anni cinquanta dal cardinale Micara. Ne citiamo alcuni: il rifacimento sui disegni originali delle decorazioni della navata centrale, il restauro delle cappelle del SS.mo Sacramento e di S. Geraldo, il consolidamento delle coperture, il restauro del santuario della Madonna delle Grazie e della macchina processionale. Mons. Lopes nei suoi ventiquattro anni di ministero a S. Clemente ha accolto due cardinali titolari: Sebastiano Baggio (1974) e Joseph Ratzinger (1993) nonché tre vescovi: Dante Bernini (1974), Martino Gomiero (1982) e Andrea Maria Erba (1989) e il santo padre Giovanni Paolo II il 7 settembre 1980. Sulla porta maggiore della basilica gli ha mostrato per il bacio di rito la “Crux veliterna” sotto gli occhi estasiati del cardinale Baggio. Il pontefice rimase colpito dalla maestosità della Cattedrale esclamando: ”è degna di Roma”. Vanno ricordati anche alcuni eventi importanti che hanno visto don Angelo impegnato su più fronti: il III centenario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie (1982), l’anno mariano 1988 che vide la sacra immagine pellegrina a Lariano e i dolorosi furti al museo capitolare e al cavoau della Banca Popolare del Lazio. Nel 1994 a seguito di una adunanza capitolare mons. Lopes venne indicato quale arciprete del capitolo e il vescovo mons. Erba lo nominò successore di don Quinto Ciardi. Nel 1998 il mons. Erba gli chiese la rinuncia alla parrocchia della cattedrale per nominarlo suo vicario generale affidando la cura di S. Clemente a mons. Franco Risi. In occasione del suo giubileo sacerdotale insieme a don Mario Sansoni è stato insignito del titolo di protonotaro apostolico sopranumerario. Oggi, nonostante la sua età, continua a stare tra la gente svolgendo il suo ministero nella bella chiesa dei SS. Pietro e Bartolomeo come primicerio dell’arciconfraternita di Maria SS.ma del Gonfalone e nella Chiesa di S. Giuseppe dove celebra abitualmente la domenica. Non manca come da sua indole di stare tra la gente, non disdegnando i ricordi storici ma sopratutto l’insegnamento della testimonianza cristiana che è da sempre la bandiera del suo cammino sacerdotale. Per un breve periodo è stato anche amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Michele Arcangelo in Velletri nominato dal vescovo Erba. Lasciato a Mons. Cesare Chialastri l’incarico di Vicario Generale si è ritirato a vita privata continuando però a svolgere il suo ministero tra la gente. E’ scomparso il 23 Novembre 2018
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