Velletri – Soddisfazione per l’intitolazione di “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”
Oggi 4 Novembre 2018, 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, dopo la cerimonia al Monumento ai Caduti di Piazza Garibaldi è stata intitolata col nome di “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”, la scalinata che attraversa i Giardini Pubblici di Viale Marconi, che collega Piazza XX Settembre con Viale Marconi. Questa scalinata fu costruita proprio da questi prigionieri austro-ungarici durante la loro prigionia a Velletri e nessuno di loro, poco più che ventenni, tornò a casa, morendo tutti a Velletri tra agosto e dicembre 1919, ufficialmente quasi tutti di malaria ma probabilmente la vera causa, allora censurata, fu l’influenza spagnola oltre a qualche suicidio. L’Italia vinse quella guerra con una perdita enorme di giovani vite, ma è giusto anche onorare le altrettanto enormi perdite umane di un esercito allora nemico tra le quali fila, paradossalmente vi erano anche soldati provenienti da regioni oggi italiane ma allora appartenenti all’ex Impero Austro-Ungarico come il Trentino-Alto Adige ed il Friuli-Venezia Giulia. Questi prigionieri, hanno lasciato a Velletri un’opera pubblica ancora oggi da tutti usata e prima che l’oblio dei tempi potesse far perdere ogni ricordo, è stato giusto ricordare questa parte di storia della nostra città, a memoria e monito delle generazioni future. L’ iter di questa intitolazione è stato molto lungo. Già Roberto Zaccagnini rese nota questa vicenda, raccontandola poi anche in un suo recente libro. Ne venni però a conoscenza grazie agli amici Luca Leoni e Tonino Parmeggiani e mi fu confermata poi dallo stesso Roberto Zaccagnini e da allora mi convinsi che era una memoria da salvare. Era il 2010 ed in quel momento ero Consigliere Comunale delegato alla Toponomastica e Presidente della Commissione Toponomastica e grazie al consenso di tutti i membri di quella commissione, deliberammo con un verbale del 15-11-2010 l’intenzione di fare questa intitolazione esattamente come è stata fatta oggi. Per maggiore conoscenza consultai per molto tempo l’archivio del cimitero di Velletri estrapolando anche i nomi di questi soldati, districandomi tra registri impolverati di 100 anni fa scritti con penna, calamaio e calligrafia non proprio ottimale e nomi e località delle varie regioni dell’Impero Austro-Ungarico che usavano lingue diverse ove però tutto era germanizzato dalla lingua tedesca usata in tutto l’Impero Austro-Ungarico. Questa intitolazione, in quel momento non si volle fare e qualcuno che stava amministrando Velletri mi disse addirittura che “non ero normale” a fare questo! Purtroppo questo era il clima politico in quel momento, dove vigeva la regola del rifiuto a prescindere di qualsiasi mia proposta! Oggi grazie alla nuova Amministrazione comunale molto più attenta e sensibile ed all’interessamento dell’Associazione Memoria ‘900, questa parte di storia veliterna è stata recuperata. Sono molto contento che l’attuale Amministrazione comunale si sia ricordata del mio lavoro e che la mia fatica non è stata fatta per nulla. Ho fatto notare che sarebbe giusto rendere noti i nomi di quei soldati con una lapide da apporre o nei pressi della scalinata da loro costruita o nei pressi dell’ossario del cimitero di Velletri dove riposano i loro resti. Dallo scioglimento dell’Impero Austro-Ungarico sono nate fino ad oggi 13 nazioni e nella speranza che si riesca anche in questo, ecco l’elenco di quei soldati con le nazionalità che avrebbero oggi e che a distanza di 8 anni dalla mia ricerca, ho potuto finalmente leggere in pubblico durante la cerimonia: 27 AUSTRIACI (Martin Polich, Martin Bokm, Alois Hogler, Josef Gartner, Engelbert Osanger, Johann Beichel, Ernst Sottin, Franz Bayer, Josef Neubauer, Thomas Hodler, Anton Hasneck, Leopold Bulicek, Franz Sobstman, Alois Henkl, Ferdinand Weissmann, Leo Strimpfl, Karl Plap, Anton Lockbauer, Michael Fischer, Rickal Hentsckel, Micheal Forstiungen, Rudolf Puckrincher, Josef Woschitez, Tusk Gundorask, Johann Kleber, Josef Mostiach, Josef Hauser); 18 CECHI (Josef Kaspar, Klaus Laezha, Karl Cimale, Toma Vegstral, Jan Adamik, Andreas Iuravach, Frank Horntk, Vaclav Jerka, Jan Bachack, Johann Paolaseck, Jackob Verepalek, Anton Gappert, Juro Junrich, Mikal Frank, Johann Ptack, Josef Pregehistal, Franz Brda, Jan Marck); 12 POLACCHI (Karl Podubskeg, Josef Lernicki, Stefan Aniszkiediez, Florian Vistrul, Mickal Tkaczyszyn, Mikicka Pankow, Sunks Barbincs, Franz Valonsik, Vladimir Baran, Stanislaw Muzur, Saulo Sarmolovzez, Harasyn Miczyezka); 6 UNGHERESI (Josef Relsoszil, Stefan Savoleck, Eleg Sarkasz, Ferenc Molnar, Janos Sikora, Jovan Puszt); 3 SLOVACCHI (Johann Walter, Jan Sziragig, Tomas Graza); 3 SLOVENI (Franciz Pecirk, Eduard Itozzavian, Jamez Skrlz); 2 UCRAINI (Alesca Netreha, Pardel Krgnieck); 1 CROATO (Stefan Dzven); 1 TEDESCO (Johann Raunig); 1 ITALIANO (Riccardo Glaser).
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