VELLETRI: PRESENTATA LA NUOVA OPERA DI IGOR BAGLIONI
Un bel pomeriggio al museo, quello civico di Velletri, ad ascoltar di mostri… detta così potrebbero aversela a male tutti coloro che hanno preso parte il 16 settembre all’interessante presentazione del nuovo libro di Igor Baglioni, autore del volume Echidna e i suoi discendenti. Studio sulle entità mostruose della Teogonia esiodea Quasar Edizioni – Roma. Niente paura! Non è scritto in ostrogoto e le citazioni dotte, perché di opera di settore si tratta, sono accessibili a tutti.
Infatti, durante l’incontro introdotto da Maria Paola De Marchis, anche chi non è del ramo, si incuriosisce e ascolta con vero interesse quanto i relatori osservano circa l’opera del giovane studioso. Così lo definisce, dopo il benvenuto di Emanuela Treggiari, Presidente Associazione “Memoria ‘900”, Renata Belli del Gruppo Archeologico Veliterno nella sua presentazione iniziale: Igor Baglioni è uno studente modello che da sempre ha mostrato interesse e passione per gli studi classici e in particolare per la storia delle religioni. L’osservazione giovane studioso sarà ripresa da Emanuele Lelli – quale inciso nel suo dotto intervento – per mettere in risalto come il nostro sistema universitario sia patrigno con i giovani ricercatori e assistenti ai quali non viene riconosciuto il giusto merito, inserendoli nell’idoneo status lavorativo, come invece sarebbe legittimo, data la competenza e l’impegno che essi ripongono nel loro lavoro.
Torniamo all’opera presentata: un volume interessante nel quale Igor Baglioni analizza quali possano essere i simboli connessi a una conformazione fisica e corporea difforme da quella che vien definita normale, prendendo a riferimento nella tradizione greca, le figure mitologiche definite come mostri. Il tutto porta a ragionare attraverso una narrazione favolistica, quale potrebbe essere quella dei miti, nati con la funzionalità di spiegare il mondo e i suoi molteplici aspetti. Il mostro in sé nella tradizione greca, spiegano i relatori Andrea Ercolani, Luca Pucci e Nicola Reggiani che si susseguono nei loro interessanti interventi, non è concepito come in realtà nella cultura occidentale vien definito: i Greci si servivano di figure altre, con peculiari caratteristiche, per dar una spiegazione scientifica a qualcosa che scientifico non era. L’opera vuol anche essere, spiega l’autore, oggetto di riflessione sul concetto di mostro secondo i diversi significati attribuiti poi, sia nella cultura latina, poi nel mondo contemporaneo.
Nella conoscenza del passato e delle culture che i nostri progenitori hanno costruito è possibile ritrovare un legame, una continuità tra passato e presente: questo l’obiettivo che dovrebbe stimolare la scoperta e la conoscenza delle nostre origini culturali e ben vengano studiosi come Baglioni che in convegni, seminari e gruppi di studio si prefigge, sia in ambiente accademico che fuori, di fare ricerca e cultura, non solo con gli studenti, ma con tutte le persone curiose e interessate.
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