VELLETRI NELLA ROBOTICA
L’Italia è tra le grandi potenze della robotica, al sesto posto nel mondo per numero di robot industriali istallati (69.142 nel 2018) e pubblicazioni scientifiche sul tema, oltre 10mila. E la filiera della robotica nel nostro Paese conta 104mila imprese, cresciute del 10% in cinque anni, e 429mila lavoratori.
È questa la realtà descritta dal Rapporto ENEL e Fondazione Symbola ‘100 Italian robotics and automation stories’. Tra le eccellenze italiane presentate ci sono il robot polpo con superfici soffici e deformabili, in grado di camminare sott’acqua, Plantoide, che riproduce il comportamento delle piante, la protesi Hannes che consente al paziente di recuperare il 90% delle funzionalità della mano e anche tecnologie spaziali. A Peccioli, in Toscana, hanno preso servizio i primi carrelli della spesa robotici, che raggiungono autonomamente le case di chi fa acquisti. E gli ultimi mesi hanno visto robot camerieri, al Gran Caffè di Rapallo, e direttori d’orchestra a Ravello, mentre è consolidata la loro presenza nelle equipe chirurgiche, che li impiegano per migliaia di interventi ogni anno.
Le cento esperienze, raccontate nel Rapporto, testimoniano che se l’Italia fa l’Italia è in grado di vincere qualsiasi sfida, grazie alla sua capacità di far sintesi tra funzionalità, bellezza, umanesimo, figlia di una cultura che nelle sfide tecnologiche più avanzate non dimentica la ricerca di un’economia e una società più a misura d’uomo.
Il Rapporto, realizzato in collaborazione con Fondazione UCIMU, approfondisce la conoscenza di un comparto di eccellenza nazionale. Robot e automi entrano nella vita di tutti i giorni, sempre più presenti nelle attività di pulizia domestica, in quelle ludiche o nei servizi di assistenza. La robotica italiana arriva anche nello spazio. Sono Made in Italy diverse tecnologie innovative utilizzate sulla sonda robotica della NASA InSight, sbarcata su Marte nel 2018, e su quelle che nel corso del 2020 saranno utilizzate nella missione ExoMars per lo studio del terreno marziano, come la semisfera catarifrangente Larri (Laser Retro-Reflector for InSight) che fornirà la posizione del lander sulla superficie di Marte, sviluppata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Sono italiane due donne tra le maggiori esperte al mondo di robotica. Si tratta di Barbara Mazzolai (direttrice del Centro per la Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologie (IIT) di Pontedera) e Cecilia Laschi (professoressa di BioIngegneria Industriale all’Istituto di BioRobotica).
E Velletri che c’entra? Quale il contributo della nostra città?
Si chiama Daniele Pucci, è nato a Velletri, ha frequentato l’ITIS Giancarlo Vallauri e si è laureato nel 2009 in Ingegneria dei Sistemi di Controllo nell’Università Sapienza di Roma. Dopo il dottorato in Francia, dal 2013 lavora nell’IIT di Genova, dove dirige la linea di ricerca Dynamic Interaction Control (DIC). Tutti conosciamo iCub, il robot bambino, concepito a Genova da un team internazionale, usato dai ricercatori per migliorare percezione, movimento, interazione uomo-robot. Il nostro concittadino Daniele Pucci sta insegnando a volare al robot bambino iCub, e per questo è stato selezionato fra i 35 giovani, sotto i 35 anni, innovatori più promettenti d’Europa, dalla rivista “Technology Review” del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Pucci, 34 anni, è stato selezionato dalla rivista del MIT per il progetto iRonCub, che ha l’obiettivo di costruire il primo robot umanoide in grado di volare. Il progetto è il più recente e avveniristico sviluppato nell’ambito dell’Area Robotica Umanoide, un nuovo ramo della robotica del quale Pucci è uno dei pionieri e che, combinando discipline diverse, intende insegnare a volare ai robot umanoidi per poterli utilizzare in operazioni di soccorso, per esempio in caso di calamità naturali, come terremoti e alluvioni.
E poi abbiamo l’Istituto Tecnico Industriale Statale Giancarlo Vallauri, vincitore nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per la Scuola di un Progetto FESR-PON – 2018, finanziato con 100.000 Euro, nell’ambito del quale è stato realizzato un Laboratorio di Robotica, presentato alla cittadinanza lo scorso 21 Novembre, 2019, alla presenza di Daniele Pucci e i rappresentanti dell’Amministrazione cittadina. Il Progetto è nato grazie alla preparazione e alla lungimiranza di alcuni insegnanti, sostenuti dal Dirigente Scolastico.
E questo è solo l’inizio. E’ di questi giorni la notizia che per la prima volta l’ITIS Vallauri partecipa con la squadra “N2O” alla manifestazione NAO CHALLENGE, un contest didattico per studenti delle scuole superiori di secondo grado il cui scopo è quello di accrescere la conoscenza degli studenti nell’impiego della robotica umanoide. La squadra, in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Augusto Tersenghi”, ha realizzato un prototipo in cui il robot NAO, comunicando con una web app, è in grado di gestire la prenotazione di un libro, prelevandolo dallo scaffale e consegnandolo al personale addetto, nonchè la restituzione dello stesso, riportandolo presso lo stesso scaffale.
Le competenze ci sono! Le risorse umane anche. Basterebbe crederci e investire come da Programma Elettorale: “Realizzazione del polo dell’innovazione. Un sito innovativo che sarà la casa delle start up e centro di formazione qualificato per la preparazione delle nuove professionalità”.
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