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VELLETRI – LO STENDARDO DI S. ANTONIO ABATE NELLA STORIA

VELLETRI – LO STENDARDO DI S. ANTONIO ABATE NELLA STORIA
Gennaio 08
18:14 2025

In occasione della presentazione del nuovo stendardo di S. Antonio che avverrà domani nella Basilica di San Clemente ripercorriamo la storia di quelli precedenti

LO STENDARDO DI S. ANTONIO ABATE NELLA STORIA

L’Università dei Carrettieri e Mulattieri è l’unica corporazione che ha vinto la sfida del tempo, superando i tanti mutamenti storici arrivando con una attività lunga quattro secoli, fino ai nostri giorni. Essa come tante, è stata l’antesignana delle moderne associazioni di categoria o meglio degli attuali sindacati. Questo perché oltre ad avere finalità di culto legate alla chiesa di S. Antonio Abate e alla festa del Santo, ha avuto importanti finalità assistenziali nei confronti dei suoi membri.

Infatti, il sodalizio pagava ai carrettieri e ai mulattieri inabili al lavoro e a quelli che non potevano più lavorare per l’età un vitalizio (pensione) usando le risorse economiche date dai proventi legati ai tanti lasciati testamentari e ai proventi che traeva dai beni mobili e immobili di sua proprietà.

Scopo a cui poté assolvere senza particolari problemi, fino al 20 Settembre 1870, quando con la breccia di Porta Pia venne messa la parola fine al potere temporale del Papa e a causa del conseguente incameramento dei beni derivato dall’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia si vide privata di ogni risorsa. L’Università al fine di avere una nuova fonte di entrate, per continuare ad assistere i propri ascritti prese l’uso durante la festa di S. Antonio di mandare all’asta il proprio stendardo.

Lo stendardo tanto caro alla devozione del popolo veliterno, vanta una storia particolare, esso viene rinnovato per tradizione ogni venticinque anni, in contemporanea con la proclamazione da parte del Papa del Giubileo ordinario. Infatti nel mese di gennaio precedente all’anno Santo, l’arazzo viene aggiudicato definitivamente e nel mese di gennaio successivo viene presentato quello nuovo.

Il XX secolo ha visto alternarsi stendardi realizzati da importanti artisti veliterni, oggi di proprietà di alcune famiglie di Velletri che li conservano nelle proprie abitazioni, due sono conservati nella sagrestia della Chiesa di Via San Francesco dove sono giunti per espressa volontà dei loro “proprietari”.

Il più antico che conosciamo è conservato dalla famiglia del compianto Marco Nanni, esso è stato realizzato tra il 1899 e il 1900 dal maestro Aurelio Mariani. L’ artista aveva appena 36 anni, quando si cimentò in questa importante commissione, il bozzetto preparatorio di rara bellezza, ci presenta una iconografia che è stata poi sempre riportata anche dagli autori che hanno realizzato successivamente. Ovvero una allegoria che riassume i significati profondi del legame di Velletri con il grande Santo, i cavalieri, lo stendardo e la statua lignea che esce portata in processione da quattro canonici di Vienne che officiarono nella trecentesca chiesa di Via San Francesco prima che questa venne concessa all’Università dei Carrettieri e Mulattieri.

Lo stendardo opera del Mariani, rimase in uso per 42 anni, infatti da testimonianze raccolte si è potuto appurare che il rinnovo dell’arazzo venne rimandato di anno in anno perché non si disponeva di fondi sufficienti per coprire i costi della realizzazione. Solo nel 1942 venne commissionato a Mons. Ruggero Tredici canonico della Cattedrale e Cancelliere Vescovile, un nuovo stendardo che nel 1967 venne aggiudicato a Cesare Lupi, importante personaggio della Velletri di quegli anni proprietario di numerosi ristoranti nella capitale che oltre lo stendardo di S. Antonio compì numerosi atti munifici a favore di molte chiese cittadine. Questo è il primo di quelli conservati nella sagrestia della Chiesa di Via San Francesco, dove è arrivato dopo la morte del suo proprietario. A sostituirlo nel 1967 lo stendardo realizzato dai fratelli Oreli di Roma questo grazie all’azione del Dr. Marcello Pellegrini gentiluomo di Sua Santità Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta.

Nel 1992 al compimento del venticinquesimo anno è stato aggiudicato a Bruno Tondi per la somma di 20.700 lire.

Nel 1993 venne presentato lo stendardo opera della pittrice Giovanna Verger che venne aggiudicato per la prima volta al cav. Tito Corbi che volle lasciarlo nell’abitazione del Cav. Eros Nanni che all’epoca combatteva contro la malattia che lo avrebbe portato al sepolcro l’8 Dicembre dell’anno seguente.

Per la prima volta nella storia non vennero rispettati i venticinque anni, ma per allineare la sostituzione con i Giubilei questo stendardo venne aggiudicato definitivamente nel 1999 a Salvatore Ladaga e Marcello Ilardi ed è il secondo conservato nella sagrestia della Chiesa e portato nella processione della Madonna delle Grazie.

Per il grande Giubileo del 2000, venne commissionato al Prof. Stefano Turchetta, un nuovo stendardo che presenta una iconografia completamente diversa da quelli precedenti ideata da Mons. Angelo Mancini che racconta per la prima volta il legame devozionale tra il Santo e la cittadinanza veliterna, attraverso l’inserimento di alcune formelle dove è rappresentato ad esempio il passaggio dello stendardo dalle finestre.  Anche la scena centrale venne attualizzata, inserendo dei particolari tipo personaggi che vivono e animano il quartiere intorno alla chiesa.

Questo stendardo è stato aggiudicato definitivamente nel 2024 a Damiano Ceracchi ed ha lasciato il testimone a quello che verrà presentato domani nella Cattedrale di San Clemente realizzato dall’artista Giovanna Verger sempre su progetto iconografico di Mons. Angelo Mancini. Esso si differenzia totalmente da tutti gli altri.

rende omaggio ad un grande artista veliterno del XX secolo il maestro Aurelio Mariani.

Infatti campeggia sul nuovo arazzo la riproduzione della gloria di S. Antonio che il maestro Mariani ha realizzato su tela nel 1932 per la Chiesa di Via San Francesco, sotto la quale è stata inserita una rappresentazione della storica “cavalcata” con i cavalieri e lo stendardo davanti a Porta Napoletana, tutto incorniciato dalla facciata della trecentesca chiesa del Santo.

Interessante è il racconto che si legge nelle formelle che circondano la scena, dove l’artista ha dipinto i simboli della devozione di Velletri al grande Santo, si vede il passaggio dello stendardo dalle finestre, un particolare della bella statua lignea posta sull’altare maggiore della Chiesa e la contestualizzazione del periodo storico nel quale è stato realizzato con gli stemmi del Comune – del Cardinale Vescovo Titolare Francis Arinze e del Vescovo Stefano Russo, mentre alla base si vede il logo del Giubileo della Speranza, lo stemma di Papa Francesco e il logo dell’Università dei Carrettieri e Mulattieri.

Insomma un insieme di elementi che ci accompagneranno per altri venticinque lunghi anni e che ci permetteranno di tramandare il ricordo di Aurelio Mariani che agli inizi del XX secolo come abbiamo detto ebbe la commissione dello stendardo che venne posto in uso per il Giubileo del 1900 oggi di proprietà della famiglia Nanni.

Sempre del Mariani nella Chiesa di S. Antonio c’è un piccolo stendardo votivo fatto realizzare dalle madri dei soldati veliterni caduti nella prima guerra mondiale.

 

 

 

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