VELLETRI: LA CARMEN NELLA CASA DELLE CULTURE E DELLA MUSICA
Caldo il pomeriggio estivo a Velletri nel chiostro della Casa delle Culture e della Musica dove, a cura di Primadopera è andata in scena domenica 27 giugno, la Carmen di George Bizet: già lo scorso anno con la Cavalleria Rusticana il collaudato cast, guidato da Matteo Sartini aveva riscosso un buon successo di pubblico e quest’anno – con il rispetto delle regole contro la pandemia – ha bissato la soddisfacente presenza di spettatori.
Un palcoscenico naturale, con un’acustica straordinaria, il grande chiosto con il pozzo centrale – ricordiamo – di un ex convento carmelitano seicentesco, con mura, colonne e affreschi sulla storia biblica e dell’Ordine religioso i cui frati giunsero a Velletri intorno al 1500.
Luogo ideale per assistere a quest’opera lirica conosciuta soprattutto con la famosa Habanera, interpretata magistralmente da Michela Moroni nelle vesti della gitana ribelle e intraprendente che irretisce José, brigadiere a Siviglia, interpretato da Sartini, giocando con lui un tira e molla amoroso che lo porta a dimenticare Micaela – Barbara Azzarà – sua promessa sposa e a disertare fino a trasformarlo in assassino per amore: la passione della gitana ha breve durata e folle di gelosia per il nuovo amore che Carmen prova per il toreador Escamillo – Emilio Marcucci-, José la uccide con un pugnale.
Con il Coro Armonia Mundi, l’accompagnamento al pianoforte di Kim Mehee, la regia di Anna Di Falco, la Carmen ha inaugurato un ritorno al Teatro, all’Opera: c’è bisogno di leggerezza, di cultura, di musica e il mondo artistico è in fermento; dare spazio al teatro, alla musica, al canto non può che recar beneficio e alleggerire lo spirito di chi ama la sensibilità dell’arte in ogni sua forma.
Torniamo a viverla – con le dovute accortezze, certo – ma riprendiamo a goderne la fantasia e la leggerezza, grati anche a chi, nel mondo dello spettacolo sfiora spiritualmente le nostre anime.
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