Velletri – Francesca Melandri alla Mondadori
Francesca Melandri alla Mondadori: la letteratura come mezzo per capire l’attualità con Sangue giusto
Secondo appuntamento con la cultura e con la letteratura alla Libreria Mondadori Bookstore Velletri. Nel pomeriggio di venerdì, infatti, è arrivata la sceneggiatrice, documentarista e scrittrice Francesca Melandri per presentare il suo ultimo romanzo, Sangue Giusto, edito da Rizzoli. Un incontro davvero interessante e soprattutto denso di tematiche attuali, come l’immigrazione, i ricorsi storici, e con puntuali descrizioni psicologiche e sociali tramite situazioni e personaggi. Intervistata dal sempre impeccabile Ezio Tamilia, la Melandri ha sottolineato sin da subito come ormai la sua vita sia interamente dedicata alla scrittura: “La letteratura ci consente di entrare nella testa dei personaggi, talvolta è difficile e talvolta è addirittura divertente”, ha affermato, dichiarando chiusa la sua esperienza come sceneggiatrice (“Sono proiettata in questa stimolante vita da scrittrice e voglio restarci”). Dopo il successo di Eva dorme, l’autrice si è dedicata infatti interamente all’editoria e ha ambientato il suo ultimo romanzo nel 2010. Il doppio filo narrativo intreccia il tema dell’immigrazione, dal punto di vista umano, e quello storico, partendo dal ritratto sociologico dell’italiano medio che è sicuramente simpatico e capace di “farsi voler bene” pur tendendo a restare staccato dai problemi. La Melandri ha parlato di un preoccupante aumento di “manifestazione”, con la doppia accezione del termine, di fascismo nella mentalità di tanti cittadini: non solo quelli che scendono in piazza, facendo riferimento al corteo previsto il 28 ottobre prossimo, ma anche e soprattutto coloro che fondamentalmente accettano e credono nel concetto di razza, di sangue, inconsciamente o meno. Gli immigrati – e questo è il messaggio del libro – vivono delle vicende umane terribili, alcuni dei centri di accoglienza sono dei lager, altri invece appaiono lussuosi perché fomentano un business che porta ricchezza e guadagno a terzi. Eppure si leggono sempre più spesso slogan ed esternazioni secondo cui ci rubano il lavoro e così via. La cosa grave, a livello storico, è stata – a detta della scrittrice – una mancata Norimberga in Italia: “mentre in Germania si è andati a processo, qui in Italia molti se la sono cavata passando per anti-fascisti nonostante fossero sempre stati aderenti al Regime. In pratica ci siamo messi alle spalle allegramente il passato, senza farci i conti”. Questa grande verità – ha proseguito nel ragionamento la Melandri – porta a minimizzare il problema del regime e a far riemergere, più o meno espressamente, gli antichi valori che caratterizzarono il ventennio fino a giustificarli (“Le leggi razziali italiane sono state fatte per non far dispiacere Hitler? Nulla di più falso, perché erano radicate nell’ideologia”, ha ribadito con forza l’autrice). Ma il romanzo non guarda soltanto alla storia, presentando invece anche l’amore, l’amicizia, la caratterizzazione dei personaggi come la protagonista Ilaria Profeti, donna di sinistra, rompiscatole e innamorata di un uomo che ha una visione del mondo opposta alla sua, anche in politica. L’intersezione tra storia e finzione procede diventando sempre più attuale, al di là delle aspettative della stessa scrittrice: “Quando ho iniziato questo romanzo, nel 2012, due anni dopo il tempo narrativo, mai avrei pensato che nel 2017 saremmo stati di fronte agli stessi problemi. È ineccepibile che ancora circolino certe voci”. Il titolo prende spunto dal fatto che molto spesso, e la storia lo insegna, nella vita di ognuno c’è un pezzo di immigrazione: in questo caso la protagonista scopre di avere parentele in Etiopia, risalenti ai tempi dell’impero italiano e del posto al sole ricercato dal Duce. Attilio Profeti, padre di Ilaria, o suo zio Otello, sono perfetti interpreti della condizione italiana: chi, pur in maniera bonaria, tratta male le donne e per opportunismo salta di qua e di là e chi invece è davvero convinto in certi valori. Le vicende familiari, l’amore della protagonista per il suo partner e la documentazione storica fanno di Sangue giusto un’opera valida dal punto di vista letterario e adatta per chi vuole riflettere, con un’ottica diversa e non prettamente tecnica o giornalistica, su quello che ci accade intorno. Al termine della presentazione la scrittrice, molto disponibile ed esaustiva, ha risposto ad alcune domande e firmato le copie del pubblico che è accorso nella Libreria di via Pia. Una presentazione sicuramente di qualità, con Francesca Melandri che si è dimostrata autrice di livello nonché capace di fare analisi lucide e argomentate sulla situazione attuale, come sottolineato in chiusura da Ezio Tamilia. La Mondadori Bookstore prosegue nella sua programmazione settimanale, e in attesa di ufficializzare i prossimi eventi dà appuntamento a venerdì prossimo: alle ore 19.00 sarà a Velletri il giornalista e scrittore Pierluigi Pardo, volto notissimo della tv, soprattutto nel panorama sportivo.
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