Velletri – è tornato alla casa del padre MONS. ANGELO LOPES ARCIPRETE DEL CAPITOLO DELLA BASILICA DI S.CLEMENTE
La mattina del giorno di San Clemente presso l’Ospedale Civile è tornato alla casa del padre
MONS. ANGELO LOPES ARCIPRETE DEL CAPITOLO DELLA BASILICA DI S.CLEMENTE
Protonotario apostolico sopranumerario – cittadino onorario di Roccamassima dal 2005
“Quando toccherà a me non scrivere niente” mi disse Don Angelo in una delle tante chiacchierate all’ombra del campanile della Cattedrale. Mi dispiace Monsignò ma non posso esaudire questo tuo desiderio. Meriti di essere ricordato e che i posteri sappiano lo spessore del tuo ministero e quanto hai voluto bene alla “tua” e nostra S. Clemente. Quella di D. Angelo è stata una vita spesa per la gente e tra la gente nella quale un posto particolare hanno sempre riversato per lui i giovani. Nato a Velletri il 1 Marzo 1926 a ridosso della Chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo in quella Via S.Pietro che gli è rimasta sempre nel cuore. Da ragazzo si “aggrega” all’Arciconfraternita del Gonfalone, dopo gli studi primari entra nel Seminario Minore di Velletri quand’era rettore Mons. Achille Onorati con compagni come Mario Sansoni che aveva lasciato la sua professione di ragioniere per abbracciare la missione sacerdotale. Vive lo sfollamento del seminario nella Villa di Norma e il ritorno a Velletri con Mons. Giuseppe Marafini rettore. Fu presente alla partenza della Madonna delle Grazie per Roma, quando il Cardinale Enrico Gasparri ne ordinò il trasferimento presso la Chiesa del Gesù per metterla in salvo dalla furia bellica. Il Cardinale Clemente Micara Vescovo di Velletri dal 1946, il 25 Marzo 1950 lo ordina sacerdote nella cappella del Seminario di Anagni insieme a Don Mario Sansoni. Il suo primo incarico fu quello di Prefetto in seminario, in questa veste accolse i giovani seminaristi Paolo Picca e Gino Orlandi. Però per lui si preparava ben altro cammino. Arriva la nomina a Parroco della Parrocchia di S.Pietro in Formis a Campomorto (oggi Campoverde). Sul finire degli anni 50 del novecento quando vi arrivò Don Angelo il piccolo borgo non era certo quello di oggi. Monsignore raccontava che la casa parrocchiale non era abitabile ci vollero 10 giorni di lavori per andarci a vivere. Nel 1958 arriva la nomina di Arciprete Parroco di San Michele Arcangelo in Roccamassima dove è stato fino al 1966. Qui ha lasciato una traccia profonda della sua presenza sia come pastore che come uomo tanto da essere proclamato cittadino onorario del piccolo comune lepino nel 2005. Nel 1966 con la nomina di Mons. Quinto Ciardi ad Arciprete della Cattedrale si rende vacante l’Arcipretura del SS.mo Salvatore dove viene chiamato dal Cardinale Micara. In questo periodo insegnava anche in seminario. L’anno dopo l’inafusto smembramento della Diocesi che viene a sapere nel refettorio del Seminario da D. Quinto. Il 23 Novembre 1974 l’allora amministratore apostolico di Velletri e Segni Mons. Luigi Punzolo lo insedia Canonico Parroco della cattedrale di S. Clemente. Si apre per il 48 enne sacerdote un cammino destinato a durare 44 anni. Entrava in una Basilica Cattedrale in fase di restauri (non erano stati ancora completati i lavori di recupero post bellici) ma già ricostruito il soffitto a cassettoni con la tela di Angelo Canevari, il mosaico del catino absidale realizzato dall’ungherese Hanyal come le vetrate della navata centrale merito dell’azione decisa del suo predecessore Mons. Eteocle Trocchi. Anche la cappella della Madonna delle Grazie era stata appena restaurata con il munifico contributo di Ada Pellegrini. Ma il lavoro da fare era ancora lungo. Don Angelo si è rimboccato le maniche della talare e con le proprie forze senza chiedere aiuti esterni alcuni ha promosso il restauro della Cappella di San Gerardo prima e di quella del SS.mo Sacramento dopo. Nel 1975 ha accolto il primo vescovo ordinario delle unite “in persona episcopi” Diocesi di Velletri e Segni Mons. Dante Berinini, nel 1980 San Giovanni Paolo II in visita a Velletri, nel 1982 ha curato i solenni festeggiamenti per il tricentenario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie. L’anno dopo il sacrilego furto al Museo Capitolare è stato uno dei suoi più grandi dolori trasformato in gioia però nel 1997 con il ritrovamento della Croce Veliterna e la sua riconsegna alla città nelle mani dell’allora Cardinale titolare Joseph Ratzinger. Nel 1982 accoglie il Vescovo Martino Gomiero e nel 1985 è costretto a piangere il furto del tesoro della Madonna delle Grazie al cavou della Banca Popolare del Lazio in Via del Comune. Sempre lui come Canonico Parroco della Parrocchia della Cattedrale ha accolto il Cardinale Joseph Ratzinger che nel 1993 ha preso possesso del titolo della Diocesi Suburbicaria di Velletri. Il 23 Novembre 1998 ha malincuore ma obbedendo al Vescovo ha lasciato la Parrocchia a Mons. Franco Risi per essere nominato Vicario Generale della Diocesi mantenendo la dignità di Arciprete del Capitolo ricevuta nel 1994 dalle mani del Vescovo Andrea Maria Erba. Il suo 50° di sacerdozio celebrato nel 2000 in Cattedrale insieme a Don Mario Sansoni ha visto arrivare la nomina di Protonotario Apostolico Sopranumerario di Sua Santità. Per un breve periodo è stato anche amministratore parrocchiale di S.Michele Arcangelo. Ormai libero dagli incarichi di curia si è dedicato finché lo hanno permesso alla cura spirituale dell’Arciconfraternita del Gonfalone di cui è stato primicerio. Non ha mai fatto mancare la sua presenza e la sua parola alla sua comunità parrocchiale di San Clemente celebrando per anni al mattino la Messa delle 8.30 insieme al Vescovo Apicella e a Don Antonio Pasquarilli parroco emerito della Parrocchia di S.Giacomo alle Castella. Monsignore era l’ultimo testimone di una Diocesi ormai consegnata alla storia, un archivio vivente con lo ha definito il Vescovo Apicella alla Messa esequiale presieduta in Cattedrale la mattina del 24 Novembre e concelebrata con il Vescovo di Anagni Alatri Mons. Lorenzo Loppa e con il presbiterio diocesano, presenti i Sindaci di Velletri Orlando Pocci e di Roccamassima Angelo Tomei con i rispettivi gonfaloni comunali. Un arrivederci è quello che diamo a Don Angelo come ha detto il Vescovo all’inizio del rito perché la sua presenza resta in mezzo a noi attraverso le sue opere di sacerdote e il suo amore per la cattedrale. Nei 24 anni in cui vi è stato parroco e anche dopo ha promosso numerosi interventi di restauro e riqualificazione dell’aula liturgica, come con ricordare il ripristino delle decorazioni della navata centrale oppure i nuovi banchi. Non gli è mancato l’aiuto di collaboratori laici validi come Italo e Clara Zaccagnini – Rosetta e Angela Dalmaso giusto per ricordarne alcuni e vice parroci come Don Tonino Schiavi – Don Gianluca Perici e Don Angelo Mancini che fu anche Rettore della Chiesa di S.Antonio Abate. Di Don Angelo mi piace ricordare a termine di questa nota la sua ironia e il suo sorriso la sua parola sempre pronta per tutti. Questa sua capacità lo ha reso amato e stimato dalla città di Velletri tutta possiamo dire che dopo Mons. Ettore Moresi è il parroco della Cattedrale per antonomasia. E’ difficile oggi salutarlo dalle pagine di un giornale perché sono certo lui non avrebbe voluto un elogio post – mortem ma certamente un ricordo andava scritto perché i giovani sappiano e la memoria resti. Ciao Angelì ti voglio bene grazie per avermi cresciuto e fatto un uomo.
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