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VELLETRI – CON LA DR.SSA ELISA VERRELLI PER PARLARE DI ANTONIAZZO ROMANO

VELLETRI – CON LA DR.SSA ELISA VERRELLI PER PARLARE DI ANTONIAZZO ROMANO
Gennaio 15
19:47 2019

Giovedì 7 Febbraio alle ore 18.30 nella Chiesa di S. Apollonia

CON LA DR.SSA ELISA VERRELLI PER PARLARE DI ANTONIAZZO ROMANO E LA MADONNA DELLA CARITA’

Il primo degli appuntamenti culturali degli ormai prossimi Solenni Festeggiamenti in onore di Santa Apollonia VM è affidato alla giovane storico dell’arte Dr.ssa Elisa Verrelli che Giovedì 7 Febbraio alle ore 18.30 dopo la Santa Messa celebrata da Padre Pasquale De Ruvo crs intratterrà i presenti con una conferenza sul tema Antoniazzo Romano e la Madonna della Carità. Un incontro studiato e preparato per illustrare la bella tavola della Madonna con il Bambino venerata in S. Apollonia dal 1816 e che attraversa processionalmente le strade di Velletri ogni primo Sabato di Settembre. La Dr.ssa Verrelli ripercorrerà la storia della tavola e del suo autore il maestro Antonio di Bendetto Aquili detto Antoniazzo Romano. Una pagina della storia di Velletri che nel nome del grande artista romano lega tre immagini della Madonna le quali singolarmente rappresentano pagine importanti della storia cittadina. Il rapporto di Antoniazzo con Velletri inizia nel 1482 quando realizza per l’altare della cripta della Cattedrale la bella immagine della Madonna con il Bambino detta Madonna del Soccorso, poi sempre per la Cattedrale su commissione del Vescovo Cardinale Giuliano Della Rovere la bella immagine della Madonna con il Bambino conosciuta come “ a concetta” posta in origine sull’altare dell’ Immacolata in Cattedrale ed oggi nelle sale del Museo Diocesano. La tavola è un ex voto della città all’Immacolata per il cessato contagio di peste che aveva sconvolto Velletri  dal 1483 al 1486. Oggi entrambe le tavole tolte dalla loro collocazione originale sono esposte nelle sale del Museo Diocesano. Esse hanno ben rappresentato Velletri alla grande mostra Antoniazzo Romano Pictor Urbis allestita di recente a Palazzo Barberini a cura del Prof. Stefano Petrocchi e della Dr.ssa Anna Cavallaro, la terza è appunto la bella tavola della Madonna della Carità commissionata da Angelo Sorci esecutore testamentario della nobil donna Agnese di Castelluzio il 10 maggio 1491 ad Antoniazzo Romano. L’opera  venne posta in venerazione come ex voto nella chiesa di S.Martino. Quando il 25 Febbraio 1569 Don Marco Ciampone parroco secolare della chiesa fondò con atto del notaio cancelliere vescovile Ottaviano della Porta la Confraternita della Carità assegnò a questa il primo altare a destra di chi entra della sua chiesa. Su quest’altare era posta appunto la Madonna di Antoniazzo Romano. Il Popolo veliterno prese a chiamarla identificandola con il titolo del sodalizio Madonna della Carità. Carità non intesa come elemosine ma nel suo significato più alto quello della misericordia, ovvero le opere che esercitava la confraternita. Visitare gli ammalati – i carcerati – accogliere i pellegrini e poi in seguito la missione di seppellire i morti e pregare per le anime del purgatorio. La festa molto più antica di quella della Madonna delle Grazie si celebrava la Domenica in Albis (la prima dopo Pasqua) con grande concorso di popolo e con l’offerta della cera da parte del Comune.  Nel 1816 la tavola come abbiamo detto venne trasferita a S.Apollonia e posta sull’altare maggiore. Nel 1838 il Cardinale Bartolomeo Pacca sposta la festa alla prima domenica di Settembre istituendo la processione della vigilia. Nella sua storia la Madonna della Carità ha subito tre importanti restauri il primo nel 1920 quando con la tecnica dello strappo la pellicola pittorica venne trasferita su una tela che a sua volta su posta su un nuovo supporto ligneo. Nel 1952 quando grazie alla perizia del Geom. Ferruccio Tata Nardini ispettore onorario alle antichità e belle arti venne affidata alla Dr.ssa Luisa Mortari e al Prof. Emilio Lavagnino che dopo averla separata dalla pettina praticarono un intervento conservativo della pellicola pittorica. Nel 2002 grazie al contributo del confratello Cleto Zarù la tavola venne affidata alla Dr.ssa Laura Ferretti che ha eseguito un intervento di ripulitura e conservazione riscoprendo le stelle del manto. Sarà la Dr.ssa Verrelli a condurci in questo affascinante viaggio alla scoperta di un artista che è stato una pietra miliare nella pittura della Roma del tardo quattrocento e conoscere meglio la bella tavola di S. Apollonia riscoprendo così un capitolo di storia poco conosciuta ai tanti.

 

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