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Velletri – Collocata una tabella turistica in “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”

Velletri – Collocata una tabella turistica in “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”
Dicembre 18
20:49 2018

con la storia della scalinata ed i nomi dei prigionieri

Martedì 11 dicembre, su iniziativa di Luca Leoni, Antonio Parmeggiani, Fabio Taddei e Roberto Zaccagnini, è stata collocata dall’operaio comunale Stefano Lilli, alla presenza del presidente del Consiglio Comunale Sergio Andreozzi, una tabella turistica riguardante la “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”, sita nei giardini di Viale Marconi, ove è raccontata la storia della scalinata stessa e dove sono riportati i nomi di 74 prigionieri austro-ungarici tra i quali coloro che nel 1918 costruirono questa scalinata. Con questa affissione termina l’iter iniziato il 4 novembre, 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, con l’intitolazione della scalinata stessa da parte dell’Amministrazione comunale e con la ricollocazione per interessamento dell’Associazione Memoria ‘900 della lapide presso il grande ossario del cimitero dove riposano i loro resti. L’iter di questa intitolazione è stato molto lungo. Già Roberto Zaccagnini rese nota questa vicenda, oggetto poi anche di un suo recente libro. Fabio Taddei che ne venne a conoscenza grazie agli amici Luca Leoni e Tonino Parmeggiani e riconfermatagli poi dallo stesso Roberto Zaccagnini si convinse che era una parte di memoria veliterna da salvare. Taddei ci ricorda che da Consigliere Comunale delegato alla Toponomastica e Presidente della Commissione Toponomastica, grazie anche al consenso di tutti i membri di quella commissione,  deliberarono con il verbale del 15-11-2010 l’intenzione di fare questa intitolazione esattamente come è stata fatta oggi, ma l’allora Amministrazione comunale di Servadio non volle dare seguito all’intitolazione, cosa che invece grazie all’attuale Amministrazione Pocci si è avuta. Taddei, ci racconta che dopo gli amici Leoni e Parmeggiani, per ulteriore scrupolo consultò per molto tempo l’archivio del cimitero di Velletri. Estrapolò i nomi di questi soldati, tra registri impolverati di 100 anni fa scritti con penna, calamaio e calligrafia incerta con nomi e località delle varie zone di provenienza interna dell’Impero Austro-Ungarico dove erano usate anche lingue diverse e dove tutti i nomi erano germanizzati dalla lingua tedesca usata in tutto l’Impero Austro-Ungarico e proprio grazie alla sua discreta conoscenza di questa lingua, poté risalire ai nomi di questi soldati ed alla loro provenienza. Un ringraziamento va a Fabio Taddei, agli amici Luca Leoni, Antonio Parmeggiani e Roberto Zaccagnini, all’Associazione Memoria ‘900 ed all’Amministrazione comunale per avere recuperato questa parte di storia di Velletri a disposizione dei cittadini e da lasciare ai posteri. Per la cronaca, ecco il testo integrale riportato e leggibile sulla tabella: “Il 4 Novembre 2018, centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, è stata intitolata questa scalinata con il nome di “Scalinata dei Prigionieri Austro-Ungarici”. Essa, tuttora utilizzata dai cittadini di Velletri, fu costruita proprio da alcuni dei prigionieri austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale, durante la loro permanenza a Velletri, in quanto essi impiegati come manodopera nei lavori stradali e ferroviari. Molti di loro, poco più che ventenni, non tornarono a casa, morendo a Velletri tra agosto e dicembre 1919. Ufficialmente morirono quasi tutti di malaria ma probabilmente la vera causa, allora censurata, fu l’influenza spagnola oltre ad un caso di omicidio mai chiarito. L’Italia vinse quella guerra con enormi perdite umane, ma è giusto ricordare le altrettanto enormi perdite di un esercito allora nemico tra le cui fila, paradossalmente, vi erano anche soldati provenienti da regioni e territori del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, oggi italiani ma allora appartenenti all’ex Impero Austro-Ungarico. E’ giusto ricordare questa parte di storia cittadina, a memoria e monito per le generazioni future. I resti di questi 83 soldati, riposano nel grande ossario del cimitero monumentale di Velletri, anche se da accurate ricerche effettuate nell’archivio cimiteriale è stato possibile risalire ai nomi di soli 74 di essi.
Dalla dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico ad oggi, i suoi territori sono stati suddivisi tra 13 attuali nazioni d’Europa: suddivisi tra le nazionalità che oggi avrebbero, seguono i nomi di questi soldati.”
27 AUSTRIACI: Bayer Franz, Beichel Johann, Bokm Martin, Bulicek Leopold, Fischer Michael, Forstiungen Michael, Gartner Josef, Gundorask Tusk, Hasneck Anton, Hauser Josef, Henkl Alois, Hentsckel Rickal, Hodler Thomas, Hogler Alois, Kleber Johann, Lockbauer Anton, Mostiach Josef, Neubauer Josef, Osanger Engelbert, Plap Karl, Polich Martin, Puckrincher Rudolf, Sobstman Franz, Sottin Ernst, Strimpfl Leo, Weissmann Ferdinand, Woschitez Josef. 18 CECHI: Adamik Jan, Bachack Jan, Brda Franz, Cimale Karl, Frank Mikal, Gappert Anton, Horntk Frank, Iuravach Andreas, Jerka Vaclav, Junrich Juro, Kaspar Josef, Laezha Klaus, Marck Jan, Paolaseck Johann, Pregehistal Josef, Ptack Johann, Vegstral Tomas, Verepalek Jackob. 12 POLACCHI:                                                                                                                                                                                 Aniszkiediez Stefan, Baran Vladimir, Barbincs Sunks, Lernicki Josef, Miczyezka Harasyn, Muzur Stanislaw, Pankow Mikicka, Podubskeg Karl, Sarmolovzez Saulo, Tkaczyszyn Mickal, Valonsik Franz, Vistrul Florian. 6 UNGHERESI: Molnar Ferenc, Puszt Jovan, Relsoszil Josef, Sarkasz Elek, Savoleck Stefan, Sikora Janos. 3 SLOVACCHI: Graza Tomas, Sziragig Jan, Walter Johann. 3 SLOVENI: Jtozzavian Eduard, Pecirk Franciz, Skrlz Jamez. 2 UCRAINI: Krgnieck Pardel, Netreha Alesca. 1 CROATO: Dzven Stefan. 1 ITALIANO: Glaser Riccardo. 1 TEDESCO: Raunig Johann.

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