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Per conoscere meglio Don Carlo Fatuzzo, nuovo sacerdote nella comunità veliterna, lo incontro nell’ufficio parrocchiale di San Salvatore.
Tu nasci … “… a Siracusa nel 1982, 34 anni fa. Ho vissuto là fino all’età di 18 anni, quindi fino alla fine del liceo classico. Durante gli anni del liceo, ho studiato pianoforte in conservatorio. A 18 anni mi sono trasferito a Cremona per specializzarmi sempre nell’ambito della musica alla Facoltà di Musicologia a Cremona. Laurea triennale specialistica e poi una ulteriore specializzazione per l’abilitazione all’insegnamento della musica nelle scuole pubbliche medie e superiori. Ho lavorato nella scuola e nell’università e in altre istituzioni accademiche insegnando musica e anche collaboratore di musica e drammaturgia in laboratori sia scolastici che universitari sia a Cremona, a Milano nell’Università Cattolica e con la Cei nell’ambito del progetto culturale della stessa.
Dopo la laurea ha avuto una borsa di studio di ricerca post-laurea triennale che mi ha portato nel Lazio: quindi dalla Sicilia alla Lombardia poi sono approdato nel Lazio … a Grottaferrata sono arrivato per studi su Paleografia e filologia musicale su progetto della Cei sui manoscritti musicali bizantini custoditi nell’abbazia di San Nilo dove ho studiato per un triennio approfondendo anche la conoscenza della spiritualità monastica orientale e della liturgia orientale.
Per quanto riguarda il mio cammino di fede, fin da bambino faccio parte del movimento dei Focolari insieme alla mia famiglia. Fin da bambino ho avuto sempre una aspirazione al sacerdozio approfondendo questa mia vita di fede personale e comunitaria sia nell’ambito parrocchiale che nel volontariato nall’associazionismo cattolico, in particolare con i focolarini ma sono anche molto vicino a quello del “Rinnovamento nello spirito”
A Grottaferrata conoscendo da vicino la comunità monastica dell’Abbazia di San Nilo che è una comunità cattolica di rito greco: caso unico al mondo di incontro tra oriente e occidente ho proseguito poi gli studi verso il sacerdozio diocesano nel seminario regionale del Lazio Sud, ad Anagni, e accolto nella diocesi suburbicaria di Velletri-Segni. Per i primi tre anni di studio ho fatto servizio come tirocinio pastorale a Segni, nella concattedrale della nostra diocesi, Santa Maria Assunta di Segni, e da quest’anno sono qui a Velletri.”
Come ti trovi qui a Velletri? ”Ho avuto un’accoglienza veramente straordinaria, in particolare, da parte del parroco Don Roberto e poi di tutta la comunità parrocchiale dalla quale ho avuto un’accoglienza ineguagliabile: qui mi trovo benissimo”.
Programmi futuri, a breve scadenza? “Per il momento sono qui. Faccio servizio qui nella comunità parrocchiale del centro storico di Velletri. La vita del sacerdote diocesano è una vita che è sempre pronta ad ogni nuova obbedienza al vescovo ad ogni nuova richiesta in base ad ogni esigenza della vita comunitaria della diocesi ed alla pastorale delle parrocchie. Non ci sono quindi programmi da parte mia. Al momento dell’ordinazione sacerdotale, proprio nel rito si ufficializza anche questa promessa di rispetto filiale obbedienza al vescovo che poi si esprime anche nella disponibilità a qualunque esigenza della diocesi”.
Qualche desiderio da attuare qui nella diocesi in cui sei arrivato? ”No. Non ci sono particolari desideri. Mi piace portare insieme, in maniera comunitaria, in piena comunione con il resto del presbiterio e con tutti i fedeli della nostra diocesi quello che il vangelo richiede cioè la volontà di Dio”