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VELLETRI 2030 OTTO ANNI DOPO

VELLETRI 2030 OTTO ANNI DOPO
Giugno 26
14:35 2020

Frastornati dagli annunci di soluzioni per il nostro futuro, annunci provenienti da tutte le direzioni e a tutti i livelli di rappresentanza politica; da Brussels, da Roma, da Velletri, siamo andati a rileggere il primo documento pubblicato da Velletri 2030 nel Dicembre 2012 “Velletri 2030 – Un’idea di futuro sostenibile”, liberamente scaricabile dal sito web di Velletri 2030 ( PDF ).  Di seguito quanto si può leggere dalle prime pagine del Documento.

Che Velletri vogliamo nel 2030?

Velletri 2030 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda:
1. crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione;
2. crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;
3. crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Le priorità vanno sostenute da alcune iniziative faro per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema prioritario:
1. Fare in modo che le idee innovative nate sul territorio si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l’occupazione.
2. Migliorare l’efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
3. Accelerare la diffusione dell’innovazione tecnologica, in linea con l’Agenda Digitale italiana, e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.
4. Contribuire a scindere la crescita economica dall’uso delle risorse, favorire il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l’uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l’efficienza energetica.
5. Migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le Piccole e Medie Imprese (PMI), e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere sul mercato.
6. Modernizzare il mercato occupazionale e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l’arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l’offerta e la domanda di manodopera.

Le sfide globali si accettano

Velletri deve cercare di ovviare alle proprie carenze strutturali in un mondo in rapida evoluzione. Il sistema economico nazionale, e locale come conseguenza, uscirà dall’attuale situazione profondamente modificato. Quella che tutti noi percepiamo come crisi è, in realtà, una fase di cambiamento strutturale. Si tratta di una transizione che è sotto gli occhi di tutti, anche se non è chiarissimo se le azioni che ciascuno di noi sta predisponendo ce ne faranno uscire bene o male. L’unica certezza è che qualcosa deve necessariamente cambiare e che il modello precedente ha smesso di funzionare. In questa fase di transizione ci ritroviamo con competenze, capacità produttive ed idee largamente inutilizzate, che potrebbero essere indirizzate positivamente e generare nuovo valore. Non c’è bisogno di ricordare le migliaia di attività chiuse negli ultimi anni o le centinaia di migliaia di persone licenziate o in cassa integrazione per capire che per ripartire c’è bisogno di qualcosa di nuovo, a livello nazionale come pure a livello locale.

Velletri deve agire per evitare il declino

Velletri si trova di fronte a scelte chiare ma difficili. Dobbiamo affrontare insieme le sfide di lungo termine (globalizzazione, pressione sulle risorse, invecchiamento della popolazione) in modo da riacquistare competitività e porre le basi per una ripresa sostenibile.

Velletri ce la può fare

Velletri vanta molti punti di forza: possiamo contare sul talento e sulla creatività dei nostri cittadini, su un terziario dinamico, su un settore agricolo prospero e di alta qualità.

I nostri riferimenti

Ovviamente non si può pensare ad un Progetto Città senza riferirsi ad un Progetto Nazione. Il nostro Documento di riferimento per il Progetto Nazione è “Restart, Italia!”, rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 13 Settembre, 2012, ( PDF ). Tra le tante cose si può leggere: “Per assicurare il proprio sviluppo, i territori non hanno scelta: devono giocarsela. Lo hanno sempre fatto o stanno imparando a farlo, prendendosi cura del proprio patrimonio, attirando investitori o turisti, esportando il meglio della propria tradizione. Se vogliono giocare la partita dell’innovazione, oggi i territori devono imparare anche ad accogliere ciò che è nuovo, a coltivare i propri talenti e a importare le migliori intelligenze degli altri: persone dotate di idee, competenze, capacità, spirito imprenditoriale”…….”Chi vuole avviare una nuova iniziativa imprenditoriale ed aprire una startup innovativa si trova oggi ad affrontare una serie di problemi e ostacoli legati agli adempimenti e agli oneri burocratici, ad una normativa fiscale “poco amica”.

Negli otto anni trascorsi, tanti sono stati i Documenti pubblicati da Velletri 2030 e i Seminari organizzati nell’ambito del Ciclo “Le vie della Scienza”, a sostegno della diffusione di questi concetti.

A distanza di otto anni c’è qualcosa da aggiungere? Perchè ci ritroviamo a parlare degli stessi temi?

Il Documento Velletri 2030 del Dicembre 2012 costituisce ancora un vero e proprio manifesto che potrà tornare utile a tutti coloro che hanno responsabilità di governo a livello locale, e non solo. Non c’è niente da inventare. Basterebbe fare.

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