Vandali a Dubovy Log
Vi scrivo con il cuore amareggiato.
“Il doposcuola di Dubovy Log”, uno dei progetti sociali più difficili messi in piedi da anni nel villaggio di Dubovy Accedi Bielorussia è stato ferito mortalmente, vandalizzato e oltraggiato da sciacalli umani: non è rimasto più niente, tutto il materiale acquistato negli anni è sparito. Quando il 15 gennaio 2020 non ho avuto nemmeno il coraggio di scattare una foto. Vi rimando, dunque, a quanto scritto QUI e ai due video amatoriali girati da chi era con me.
Dubovy Log mi è cara perché è una realtà molto difficile, in cui in una situazione di grande contaminazione segnala all’incidente di Chernobyl – ipocritamente ignorata dalle autorità – vive, come fantasma, un centinaio di persone – fra cui bambini – in un isolamento che lascia come alternativa solo derive sociali (povertà, alcolismo) che hanno come risultato l’esilio della dignità umana.
Ma non è una sconfitta! Quello che è stato fatto negli anni passati, ovvero “Il Doposcuola di Dubovy Log” – unico punto sociale di riferimento del villaggio, sia luogo di incontro e di tutela sociale per i bambini dopo la frequentazione scolastica nel capoluogo di provincia (unica uscita per loro dalla “riserva radioattiva”) e sia luogo per l’assunzione e distribuzione di cibi “puliti” per le loro e le loro famiglie, costrette a nutrirsi di prodotti contaminati da campi infarciti di Cesio 137 e Stronzio 90 – rinascerà!
Sarà faticoso e oneroso, ma la prima pietra verrà messa già nella prossima missione di fine febbraio 2020
Gliela faremo e sono convinto che sarà possibile anche grazie al contributo e al sostegno di molti.
Sarà anche importante il vostro contributo , se possibile anche di condivisione del morale, aderendo a Mondo in cammino per il 2020 . Guardate QUI e applicate la modalità a voi più consona. Ci confido da subito. Scusatemi se questo invito è indesiderato: conto sulla vostra pazienza, comprensione e benevolenza.
E ripartirà Dubovy Log e ripartirà tutti i progetti dello scorso anno (dall’Italia all’Ucraina, dall’Elbrus al Guatemala, dall’Africa alla Bielorussia, dai progetti musicali, per la mense dei poveri, per la denuncia del nucleare e la difesa dei diritti umani, di divulgazione e culturali, ecc.): è un impegno non solo economico, ma un dovere etico che deve trasformarsi in diritti per coloro che ne soffrono la mancanza o la violazione.
Buona vita!
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