Valmontone: ennesimo pesante debito ereditato dal passato
Il Comune condannato per un esproprio di fine anni ’90. Grazie ad un accordo risparmia 500 mila euro
Valmontone: ennesimo pesante debito ereditato dal passato
Dopo aver fatto fronte al debito con il Gaia (circa 8 milioni di euro), alla penale di circa un milione di euro per la realizzazione di via della Pace e ad un milione e 200 mila euro per i locali di Palazzo Doria Pamphilj, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Latini si appresta a sostenere, con grande senso di responsabilità, l’ennesimo pesante debito ereditato dal passato.
Per un contenzioso sulle indennità di esproprio e di occupazione di terreni del piano di zona 167 – Colle Tocciarello, di fine anni ’90, il Comune è stato condannato, dalla Corte di Appello di Roma, al pagamento, in favore di due famiglie di Valmontone espropriate, della somma complessiva di un milione e 600 mila euro. La volontà delle parti di trovare una soluzione stragiudiziale ha portato ad un accordo, che prevede il pagamento, dilazionato in 18 mesi, di un milione e 100 mila euro, con un risparmio per l’ente di circa mezzo milione di euro rispetto a quanto stabilito dalla Corte d’Appello.
“Ancora una volta – commenta il sindaco Alberto Latini – siamo costretti a farci carico degli errori del passato, con conseguenze pesanti che sono già costate tanti soldi ai cittadini e non finiscono ancora”. “Purtroppo – precisa Latini – la stagione degli espropri avviata alla fine degli anni Novanta si è rivelata totalmente fallimentare a seguito di procedure non corrette. A loro volta, i cittadini coinvolti in tali pratiche si sono rivolti alla giustizia per far valere le proprie ragioni e per rivendicare somme considerevoli nei confronti del Comune. Con la transazione firmata abbiamo dato esecuzione alla condanna, cercando di limitare i danni per le casse comunali e di rispettare i diritti dei cittadini interessati”.
“Va sottolineato – conclude Latini- questa Amministrazione si è assunta, ancora una volta, l’onere di scrivere la parola fine ad una vicenda dolorosa, che si è trascinata per troppi anni nelle aule dei tribunali e che purtroppo, temo, non sarà l’ultima. La zona 167, via Pizzuti Fioravante, via Bettino Craxi, via Vittime XI settembre, via della Pace, Nodo di scambio, via Colle F.Vecchia, Largo Funari e via A.Trifogli sono tutte opere pubbliche, realizzate in quegli anni, con procedure di esproprio errate compiute ai danni dei cittadini che, alla lunga, porteranno un costo doloroso per le casse dell’Ente e per tutta la collettività”.
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