Valmontone commemora i 74 anni dal bombardamento
Settantaquattro anni fa, il 25 maggio del 1944, fra le 17.00 e le 18.00, oltre 400 Fortezze volanti americane bombardarono ferocemente la città di Valmontone: solo quel giorno si contarono 16 vittime civili oltre a 12 soldati tedeschi morti nel crollo del loro comando.
Fra gli ultimi mesi del 1943 ed i primi mesi del 1944 Valmontone subì fra i 48 ed i 60 attacchi aerei. Al termine nulla era come prima: la vecchia città, costruita nei secoli e che si può vedere nelle stampe e dalle pitture dell’800, non c’era più. Ed insieme a lei se n’erano andati oltre 160 cittadini valmontonesi, vittime civili innocenti.
“I loro nomi – ha dichiarato durante la commemorazione il presidente del Consiglio comunale, Mirko Natalizia – li trovate scritti qui, su questa lapide: erano nonni e nipoti, padri e madri, genitori e figli: ancora oggi, 74 anni dopo, possiamo dire che non esiste famiglia di Valmontone che non abbia avuto, in quei giorni, un lutto. E’ per questo che, come amministrazione comunale, dal 2016 abbiamo deciso di rendere ufficialmente il 25 maggio la Giornata della memoria della Città di Valmontone”.
“Oggi – sottolinea Natalizia – quel passato sembra appartenere ad un’altra storia: eppure ci sono i nomi e le storie raccontate dai nostri nonni a ricordarlo e, se guardate bene, qualche angolo della città porta ancora i segni: in un vicolo a pochi metri da qui si vedono sui muri i segni delle schegge delle bombe, al centro storico resistono ancora i resti di qualche casa bombardata. E all’inizio di via Ariana, i lavori di questi giorni hanno riportato alla luce le grotte, gli “arnari”, dove i nostri nonni si rifugiavano dagli attacchi aerei e dove, purtroppo, in tanti hanno trovato anche la morte”.
Il presidente del Consiglio comunale, anche a nome del sindaco Alberto Latini e di tutta l’Amministrazione comunale, ha ufficialmente ringraziato le scuole di Valmontone che, come sempre, hanno deciso di partecipare, perché la memoria è fondamentale per costruire il futuro e abbiamo il dovere di non dimenticare e di tramandare la nostra testimonianza alle nuove generazioni, affinché non accada di nuovo.
Molto toccante, per tutti i presenti, l’inno nazionale intonato dai bambini che ha reso ancora più solenne il momento.
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