Uso Pubblico per Santa Maria della Pietà – Il Comune è a lavoro
“Noi ci siamo – ha dichiarato Laura Baldassarre (Assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale del Comune di Roma) all’incontro Duplicity all’Ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà – vorremmo che dopo tanti anni questo luogo potesse esprimere la sua valenza pubblica. E’ centrale per noi l’ascolto dei cittadini e delle associazioni. Già nelle prossime settimane avrete aggiornamenti per l’impegno del Comune di Roma a far rimanere pubblico questo luogo”. Stessa posizione del Presidente del Municipio Roma XIV Alfredo Campagna che ha spiegato “Per noi il Santa Maria della Pietà è fondamentale ed è l’unica piazza Urbana che il nostro territorio ha. E’ stato avviato un tavolo con il Comune a cui presto verranno invitate Regione e Asl. Manca la volontà di qualcuno, ma su di noi potete contare”. Facendo riferimento al titolo dell’incontro organizzato dal Comitato Si può fare e dall’associazione Ex Lavanderia nel 2770simo Natale di Roma “Partecipazione e corruzione: due volti della Città”, Davide Barillari ha dichiarato “C’è un filo rosso tra la storia del S.Giacomo, del Forlanini e del Santa Maria della Pietà. Luoghi che fino ad ora si è preferito lasciare allo sbando per poi svenderli, o affittarli, più facilmente ai privati”. Ferdinando Suraci dell’Urban Center del XIV Municipio, luogo nato per consentire la partecipazione dei cittadini alle scelte di pianificazione urbanistica, ha spiegato che “stiamo lavorando su 5 macrotemi è uno è il Santa Maria della Pietà. Ne è prevista la pianificazione e una progettazione partecipata del suo futuro proprio come appena avvenuto nel caso del Forte Trionfale ”.
“Nel Lazio ci sono 10 ASL – ha spiegato Daniela Pezzi – e nonostante il commissario ad acta scriva esattamente come devono essere organizzate le ASL, ogni direttore generale la gestisce come gli pare. Il dolore del passato di cui questo luogo ha memoria dovrebbe servire per ridefinire un futuro diverso, invece abbiamo ancora tentativi di riutilizzarli come luoghi di cura delle malattie mentali e i servizi territoriali restano la cenerentola del servizio sanitario”. “Le cose non avvengono per negligenza o distrazione – aggiunge Silvana Denicolo’- ma per malafede, ci sono disegni che non sono chiari, ma i casi del Forlanini o di Castel di Guido sono emblematici”.
“Stiamo lavorando ad una proposta di legge che tuteli i i malati psichiatrici in trattamento sanitario obbligatorio– ha raccontato Michele Capanno – e la memoria di questi luoghi è centrale per non togliere nuovamente a loro e alle loro famiglie la dignità”.
La Ass. Ex Lavanderia e il Comitato Si Può Fare ascoltano coloro che sono intervenuti al dibattito, anche il silenzio degli assenti. Ma afferma Claudio Ammassari: “Osserveremo attentamente quanto accadrà nelle prossime settimane, come abbiamo fatto per oltre 12 anni. Non abbiamo fatto mai sconti a nessuno, aspettiamo i fatti. Dare dignità alla partecipazione dei cittadini vuol dire, anche nei regolamenti, riconoscerne la progettualità e la capacità di difesa del territorio. Questa esperienza e questo territorio ne hanno dato ampia prova, a partire dalla salvaguardia del Parco del Pineto, dalla partecipazione alla definizione del Piano regolatore della città sino alla difesa della centralità urbana del Santa Maria della Pietà”.
“Il caso dell’Ex Lavanderia è una disobbedienza civile come esempio di cittadinanza attiva – ha concluso Ilari Valbonesi, che ha proposto e costruito, con l’Ass. Ex Lavanderia, il Comitato Si Puo’ Fare, l’arte delle foto di Andrea Festa e la musica di Al Festa, DUPLICITY, la giornata dedicata alla città e a quella cittadinanza attiva che cerca una rifondazione democratica della Capitale
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