Uno sguardo all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica
La convocazione, la conta, i particolari, le ‘novità’, mentre sentiamo che non c’è niente di nuovo, sono tutti passaggi necessari ma un po’ avvilenti, anche per la loro lentezza. Così le votazioni che si susseguono, i nomi completamente fuorvianti ripetuti come mantra in questi giorni passati. I nomi veri che cominciano ad uscire dalle liste segrete che a quanto pare tutti ‘coltivavano’, anche questo fa parte d’un rito che però sembra diventare tale solo quando passa per quelli che verrebbe da chiamare ‘eterni social’ se non fosse che questi esistono solo da una manciata d’anni. Anche i passaggi televisivi cominciano a sembrare meno autorevoli al netto delle migliaia di megafoni social che rimbalzano le notizie per ore e ore. Le lunghe dirette televisive, poi, sembrano del tutto inutili. L’attualità è stata svuotata da due anni di covid? Oppure siamo presi da altri problemi e vorremmo già essere a lunedì: a meno di altre sorprese il Presidente/La Presidente della Repubblica, dovrebbe già esserci e tutto ricomincerebbe nella quasi ‘normalità’ quella sperabile, di questi tempi. C’è bisogno di un nome condiviso dalla politica: una persona che conosca la realtà italiana e internazionale, i valori, che non sono pseudovalori, come qualcuno tenta di far credere, e sappia dire qualcosa riguardo questi, come anche sappia riportare le intemperanze politiche nel solco della Costituzione che, finché sarà condivisa, dovrà essere rispettata. A prima vista non sembrano requisiti così difficili da rintracciare nelle centinaia fra uomini e donne che affollano l’agone politico, pubblico…O no?
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