Un’attrazione nell’oceano
Un invito all’ozio, al riposo e alla contemplazione. Tutto è emozione in questo tratto d’oceano formato da isole abitate e altre deserte. La pesca è una delle attività praticate, tanto dai nativi quanto dai turisti in cerca di divertimento. Solo tre ore e mezza separano la città di Fortaleza (Brasile), dall’arcipelago di Cabo Verde, un paradiso circondato di mare verdeggiante e percorsi d’avventura, insinuati in tortuosi cammini. I visitatori usufruiscono soprattutto delle belle spiagge e del conforto degli hotels, niente agitazione e compere varie. Alcune case offrono show folclorici o musica dal vivo durante la cena. È così che avviene nel ristorante do Odjo d’àgua Hotel, nell’isola di Sal, dove la coppia Ulisses e Herculano interpreta canzoni capo-verdiane e brasiliane ispirate tutte alla passione e alla poesia. Le installazioni sono proprie del momento, sommerse in un mare d’emozioni. La musica locale è denominata morna, parla della pioggia ed è molto simile al fado. In questo paradiso dentro il mare, il visitatore s’immerge nella storia, conosce una differente geografia e convive con un popolo semplice e ospitale. È un popolo morabeza (parola creola di lingua cabo-verdiana che significa ospitalità, simpatia e gentilezza). Essere morabeza è un principio di solidarietà, adottato nelle isole e insegnato nelle scuole, come pratica del buon ricevere. Ogni isola ha il suo modo di sedurre e tutte hanno in comune il sole, il mare e una configurazione vulcanica e montagnosa con poche possibilità per l’agricoltura. L’acqua è un bene prezioso, presa dal mare per essere desanilizzata in barche di media grandezza dalle imprese locali. Cabo Verde ha una popolazione di 500 mila abitanti e si stima che un’identica quantità vive fuori del paese per studiare e lavorare.
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