Una tragedia Italiana – 1
Qualche tempo fa mio padre decise di comprarsi una piccola auto nuova, cedendo a me la sua, e poiché io avevo da rottamare la mia vecchia macchia andammo assieme dal concessionario per vedere se si poteva appunto ottenere lo sconto rottamazione. Il concessionario accettò la proposta, ma disse che, essendo l’auto da rottamare di mia proprietà, avrei dovuto comparire come comproprietario della nuova auto di mio padre. E così fu. E fu un l’inizio di una tipica tragedia italiana. Prologo
Tre mesi fa mio padre trovò sul cruscotto della sua auto una multa, con relativo bollettino di pagamento, che comportava la decurtazione di due punti dalla patente. Andò con la multa dai Vigili Urbani per chiedere spiegazioni, e gli fu detto che quella notifica non valeva niente e che non doveva usare quel bollettino per pagarla, ma che avrebbe dovuto aspettare la notifica recapitata direttamente a casa. Tre mesi dopo io trovo nella mia cassetta un avviso di notifica che dice che, poiché non ero stato reperito a casa, avrei dovuto aspettare una comunicazione successiva. Dopo un altro paio di settimane mi arriva un avviso delle Poste riguardante una raccomandata giacente all’Ufficio Centrale . E qui comincia la tragedia in più atti.
Atto I°
Ufficio Poste. Interno giorno.
La mattina successiva vado all’ufficio Centrale delle Poste di Via Marmorata, c’è una notevole ressa, alcuni pensionati sudano copiosamente, delle corpulente massaie accasciate sulle sedie con borse piene di fasci di sedano commentano i prezzi del medesimo, un paio di extracomunitari cercano qualcuno a cui chiedere informazioni. Faccio la fila di trentadue minuti e, al mio turno, la gentile commessa mi dice che la mia raccomandata non è ancora lì e che avrei dovuto chiamare un apposito numero telefonico per sapere dove fosse. Le faccio notare che tutto ciò non è scritto da nessuna parte sull’avviso e lei mi risponde: «Si saranno dimenticati di scriverlo, comunque torni tra un paio di giorni e la trova qui».
Dopo due giorni torno alle poste. Fila di quarantaquattro minuti. Alcuni pensionati boccheggiano, mentre i sedani delle massaie sono alquanto ammosciati e gli extracomunitari vagolano per l’ufficio visibilmente innervositi. La gentile commessa mi consegna una notifica dei vigili urbani di Roma in cui mi si invita ad andare a ritirare un verbale di contravvenzione all’Ufficio Notifiche dei Vigili Urbani in Via Montecatini. Esco dalle Poste e cerco su TuttoCittà dove si trovi Via Montecatini: è un minuscolo vicolo che sbocca su Via del Corso, in pieno centro, uno dei luoghi più irraggiungibili in città con i propri mezzi, in zona off-limits ai veicoli. Ormai è tardi. Proverò domani.
Atto II°
Ufficio Notifiche di Via Montecatini. Interno giorno.
Di buon mattino, dopo aver preso due autobus impiegando un’oretta per fare due chilometri, arrivo all’ufficio dei Vigili dove una gentile commessa, verificata la mia carta di identità, mi consegna finalmente il verbale in cui si afferma che l’auto di mio padre è stata parcheggiata in zona di sosta riservata e, pertanto, oltre ad una multa di circa 90 euro, vengono decurtati a me due punti dalla patente. Chiedo stupito alla gentile commessa come mai i punti dalla patente vengano tolti a me, visto che l’auto è di mio padre ed è lui che la guida. Mi risponde sorridendo: «E io che ne so? Qui l’auto risulta sua…». Mentre esco dall’ufficio trovo un Vigile dalle molte mostrine e chiedo lumi. Il gentile Generale dei Vigili mi spiega che devo controllare sul libretto se io non sia per caso il primo intestatario. Nel qual caso sono io il primo destinatario delle multe. Scendo in strada, entro in un bar, prendo un caffè, tanto per aumentare il nervoso, leggo per bene il verbale che contiene il bollettino di pagamento. Folgorato, torno nell’ufficio, ritrovo il Generale e gli chiedo dove è lo sportello per pagare. Il Generale sorride e mi dice: «Alle poste, ovviamente, noi qui non tocchiamo soldi!». « Ma almeno per avere informazioni per i punti di patente?» chiedo io. «Ah beh, per quello deve andare all’Ufficio Contravvenzioni, in via Ostiense». Esco e riprendo due autobus per tornare all’ufficio delle Poste di via Marmorata. (continua)
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