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Una scultura per una luce di vita

Gennaio 10
23:00 2010

Renato Mammucari, storico dell’arte, evidenzia che: «Le sue opere parlano a tutti noi con quella lingua universale che è il silenzio, l’unica capace di trasmettere sensazioni ed emozioni al tempo stesso». Aldo Onorati, scrittore e critico d’arte, entra nel merito e precisa: «Sia le singole statue, i busti, le teste (anche quelle – stupende – dei celebri medaglioni), sia soprattutto i gruppi corali che vivono in un continuo abbraccio esplicito o sottinteso, nascono da un desiderio di amore universale». Ed è Mario Lozzi, professore di lettere e scrittore, a sottolineare che il Maestro Cherubini è: «Uno che fa parlare la pietra, il legno l’argilla. Uno che impone al metallo di rendere stabili per sempre i nomi, i tempi, le occasioni che altrimenti l’acqua del tempo sommergerebbe nella dimenticanza». Gianluca Cardillo, presidente dell’Associazione Nazionale “Amici della Stampa”, esprime: «La capacità espressiva del Cherubini trae linfa vitale soprattutto dalla innata e spontanea volontà creatrice, che mai nulla chiede e tutto dona, sotto l’egida del sacrosanto e supremo segno dell’ “Arte per l’Arte” e nulla di più». Nelle sue opere l’artista, oltre ad evidenziare il fattore estetico, persegue un fine etico dal contenuto morale, con finalità culturale e didattica. Per questo motivo nella mostra si sono succeduti incontri con il Maestro Cherubini delle scolaresche del territorio. Il prof. Filippo Ferrara ha coordinato gli incontri e con alcuni relatori, che si sono alternati – il prof. Maurizio Soldini, i poeti Giulio Montagna e Alberto Pucciarelli, la poetessa Maria Lanciotti, la Prof.ssa Patrizia Audino – hanno dato vita ad una miscela didattico-educativa colma di arte e poesia. Le scolaresche hanno apprezzato le opere che custodiscono e rappresentano valori di vita sempre attuali (Amicizia, Amore della coppia, Maternità, Protezione del Figlio, Valore della Donna, Vincolo Familiare, …), quasi a volerci ricordare che sono indelebili, che non possono essere cancellati perché fanno parte del nostro DNA. Nel suo ritrovarsi con l’arte, Cherubini imprime nelle opere memorie storiche di personaggi, comunità e architetture (Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Rita Levi Montalcini, Peccei, Vanvitelli, Monte Cassino…) che hanno avuto meriti per quei valori di vita da lui rappresentati. E poi la serie delle Piramidi, tre opere che custodiscono i valori della vita: “La Famiglia”, “La Chiesa” e “La Scuola”.

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