Una ricorrenza storica
La manifestazione è stata promossa dalla “Ferrovia Museo della Stazione di Colonna” (ex ferrovia vicinale Roma-Fiuggi) e per essa dai fratelli Arena; in collaborazione con il Club “High way six Casilina” (strada n.6 Casilina) che ha organizzato il primo raduno dei veicoli storici in movimento della seconda guerra mondiale; con l’associazione combattenti e reduci; con l’Associazione Commercianti; con la Proloco; con il Patrocinio del comune di Colonna. L’organizzazione è stata curata dai consiglieri comunali L. Pasquali e O.Alisi. Presso il Museo Ferrovia della stazione ex vicinali percorrendo all’interno di vecchi vagoni ferroviari abbiamo potuto visionare una serie di quotidiani italiani e stranieri dell’epoca che riportano in bella mostra avvenimenti, episodi e figure riguardanti le battaglie nei nostri territori il 2 e il 3 giugno 1944 e la conseguente liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944. Ne cito alcuni:
– Il Daily Time del 03/06/44 annunciava “Nazi troops out of Rome” “Le truppe tedesche lasciano Roma”
-Il Messaggero 04/06/44 titolava “le fasi della battaglia sulle pendici dei Colli Albani”
– A fine percorso dei vagoni un reportage che non avrei voluto ricordare (perché io ho più di 80 anni). Il quotidiano americano The Detroit News dell’8 settembre ’43 titolava: “Italian surrender in inconditional terms” “L’Italia si è arresa senza condizioni”.
A chi non lo sa o non l’ha vissuto voglio dire che fu la disfatta delle nostre forze armate lasciate allo sbaraglio al loro destino, non ci fu concesso neppure “L’ONORE DELLE ARMI” che avrebbe riconosciuto almeno il valore e l’eroismo dei nostri soldati. A tal proposito vorrei ricordare quel che dissero in guerra strateghi militari tedeschi e non: “Il soldato tedesco ha stupito il mondo” però “Il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco” (riflettiamo bene su questo paragone è un riconoscimento ai nostri ragazzi che emanavano forza e ardore incommensurabili).
Giunta l’ora della cerimonia che si è svolta fra reperti autentici della ex ferrovia Roma-Fiuggi, veicoli tedeschi e alleati che parteciparono alla seconda guerra mondiale, uniformi e divise dei corpi in armi, foto d’insieme raffiguranti fatti e figure ci si è radunati verso il monumento apprestato a ricordo con in testa le autorità comunali, il gonfalone del paese portato dal vigile Riccardo e quello dell’associazione combattenti e reduci.
La banda musicale Little Big Band con le note dell’attenti ci ha richiamato all’importanza dell’avvenimento mentre la bandiera della nostra Italia saliva sul pennone.
Dopo l’Inno Nazionale è stato scoperto il monumento eretto a memoria di quei giorni che riporta una targa commemorativa a ricordo del 65° anniversarsio della liberazione e una scultura in bronzo dell’artista Loreto Tantalo rappresentante la ferrovia Roma-Fiuggi (con una motrice ferroviaria); la via Casilina (con un carro militare e soldati con bandiere) e un angelo alato che raccoglie un soldato morente. A qualche metro di distanza abbiamo potuto osservare l’originale della pietra migliare della via Casilina che indica in 25 chilometri la distanza del nostro paese dalla città eterna. Sono seguiti gli interventi del Sindaco di Colonna dei fratelli Arena fondatori del Museo del capitano Massimiliano Margarita della caserma Piccinini Comandante dell’11 battaglione Trasporti Flaminia; del Presidente del Club dei veicoli storici che hanno rievocato i fatti del periodo bellico con testimonianze dirette ricevute anche da persone anziane. Un elogio condiviso è andato ai promotori e agli organizzatori della grande manifestazione. Il Presidente dell’associazione Combattenti e Reduci di Colonna ha voluto rimarcare, tra emozione e commozione, che alla nostra liberazione hanno contribuito non solo le forze alleate e la resistenza partigiana, ma anche i volontari soldati del riorganizzato esercito dell’Italia meridionale dei quali 986 sono rimasti sul campo di battaglia e tumulati nel sacrario di Monte Lungo (Caserta) forse ignorati da molti di noi.
La preghiera del soldato prigioniero recitata dal nostro concittadino Leopoldo Cappellini quasi centenario combattente prigioniero e reduce ha avuto l’applauso più lungo.
Tutti a bordo dei veicoli militari motorizzati gelosamente custoditi dal “High way six club” ci siamo diretti in corteo con i nostri vessilli alla piazza di Colonna per la deposizione di una corona al monumento per onorare i caduti di tutte le guerre.
A margine di questi eventi, che oggi ricordiamo con letizia perché liberatorii di enormi patimenti, in fondo in fondo sono pur sempre di grande mestizia; però una nota gioiosa è venuta dalla partecipazione dei bambini dell’asilo assistiti dalle nostre sorelle “Figlie della Divina Provvidenza” che avanti al monumento ai caduti sventolando la bandierina italiana hanno recitato la poesia al “SOLDATO IGNOTO” …soldato che sei morto …//…per questa Italia mia… e “LA BANDIERA ITALIANA” …baciala bambino mio… // …come baciassi la mamma… Soffermiamoci su questi versi che racchiudono i valori sublimi della Patria e l’amore per la mamma. L’inno nazionale ha chiuso la manifestazione.
Una mia riflessione: nelle ricorrenze funeste di solito si gioisce per lo scampato pericolo ma forse si trascura sovente di considerare appieno i patimenti, le sofferenze di molti e l’estremo sacrificio di chi non c’è più. Cerchiamo di non dimenticare, tramandiamo la memoria specialmente ai giovani che in queste manifestazioni sono sempre più assenti. Questi fatti, queste ricorrenze vanno tradotti sui libri di storia ma purtroppo dobbiamo notare che sono sempre più anonimi.
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