Una piccola storia ignobile
Una piccola storia ignobile
Alessandro Perissinotto
9788817016292
Rizzoli Bur
€ 9,00 e-book disponibile € 6,99
Copertina:
Prende a prestito un verso di Francesco Guccini questo giallo/noir di Alessandro Perissinotto: all’azione che si svolge nell’arco di 12 giorni fanno da sfondo Bergamo Alta, le nebbie dell’hinterland milanese fra Magenta e Vittuone e una strana casa d’oltre confine vista nel film I fiumi di porpora di Mathieu Kassovitz. Benedetta, signora dell’alta borghesia dal canonico doppio cognome, che usa doppio o singolo alla bisogna, è alla ricerca della sorellastra
Patrizia, povera e poco curata da viva, morta per un misterioso incidente e poi scomparsa dalla bara nel giorno dei funerali. Benedetta ingaggia Anna Pavesi, diventata famosa con il passa-parola per aver risolto un altro caso; per Anna è l’occasione di arrotondare le sue magre entrate di psicologa dipendente di una cooperativa. Dietro la sparizione di Patrizia si cela un altro omicidio motivato da ignobili, maledetti motivi d’interesse e nulla è come appare con le conseguenze, anche positive, che questo comporta. Il personaggio di Anna Pavesi si laurea subito con questo intenso noir divenendo protagonista di altri titoli, grazie a caratteristiche di forte attualità: si muove con piena autonomia gestendo, fra ansie e coraggio, le paure più recondite, protagoniste di alcuni particolari capitoli sull’orrore, e la solitaria dolcezza che le è propria. L’autore sembra togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa con il genere femminile provando ad ‘inoculare dosi omeopatiche di forzata/sperata condiscendenza’ col proprio genere: perché i maschi hanno ‘la fissa’ del calcetto settimanale, perché tradiscono, ma ‘solo’ con il corpo (?), lasciando Anna a dibattersi tra l’ex marito fedifrago e il nuovo appassionante incontro con Marco (per dirla tutta, Perissinotto non ha l’ammirazione per un femminino senza ombra di moralismi di un Camilleri con la sua Ingrid Sjöström). Intorno alla vicenda prendono vita tutte le brutture della nostra avanzata società: i capannoni industriali unico bene di molti imprenditori e lavoratori, prostitute disprezzate per la provenienza ma non per i loro servigi, il corpo femminile che diviene sempre più oggetto di bramosia, ricchezza e difficoltà di relazione senza fine. La controparte è la bellezza dei borghi storici, ma blindati se appartengono a ricche famiglie; le consuetudini che ci consolano dalla ‘difficoltà’ di non riuscire a cambiare il mondo; le piccole solidarietà da pianerottolo nelle quali si ritrova un po’ di quella provincia che in parte rende onore a questo Paese. Il poliedrico autore ha pubblicato anche alcuni saggi nei quali si interessa di multimedialità e semiotica. (Serena Grizi)
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