Una nuova realtà, Free Style
Nei tre giorni il loro impegno si è profuso non solo ad allenamenti o dimostrazione delle loro capacità, hanno trovato contatto con altri giovani (non sempre corrisposto), coinvolto famiglie e bambini che hanno apprezzato molto l’iniziativa. Nonostante il tempo sfavorevole, un bilancio positivo. Nelle serate sono stati coinvolti ragazzi a ritmo di RAP (musica nata nei sobborghi di New York), fatta propria da ragazzi intenti a scaricare una tensione sociale, a volte fuori dalle rigide regole della società. Altre manifestazioni come la Break Dance, esibizione di Cross, non sono state possibili per le condizioni atmosferiche. Coinvolti nei tre giorni anche i Wraiter (graffiti, murales) che, armati di bombolette spray, hanno trasformato un grigio muro di cemento in fantasiose raffigurazioni. L’organizzazione, curata da Hot Brain (teste calde), ha cercato di trovare uno spazio per gruppi di ragazzi che consideriamo ai confini della società. Troppo spesso la paura del diverso, il timore di scelte sociali che non ci appartengono, ci portano all’espressione di giudizi superficiali.
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