Una lingua per salvare tutte le altre
Il 21 febbraio, come ogni anno, in occasione della celebrazione della “Giornata Internazionale della Lingua Materna”, istituita nel 1999 dall’Unesco, la Federazione Esperantista Italiana ha invitato il mondo della cultura e della politica a una maggiore attenzione sul tema dei diritti linguistici dell’uomo. In questi ultimi tempi, le scelte linguistiche dell’Unione Europea sono orientate verso l’applicazione del trilinguismo inglese-francese-tedesco. L’esclusione delle altre lingue dei paesi membri, non solo quella dell’italiano – che, peraltro, riguarda uno dei grandi paesi fondatori dell’Unione – ledono i diritti personali dei cittadini, discriminati e costretti in un una condizione di inferiorità rispetto ad altri. Una lingua, infatti, non è un semplice strumento di comunicazione, ma una parte essenziale dell’identità e del patrimonio culturale di ciascuna popolazione. Se non è possibile applicare un multilinguismo sincero e forte, da incoraggiare sin dalle scuole, la strada da intraprendere, suggerisce la Federazione Esperanto Italia, è quella di usare per tutti una seconda lingua facile da essere appresa e utilizzata. L’esperanto, forte della sua neutralità e della sua storia, si propone come una della soluzioni.
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