UNA GUERRA, MILLE GUERRE
Veniva dal vento,
attraverso campi di cardi spinosi
e desolate radure innevate,
come una nebbia di finissimo sale,
fatta di vivo cristallo;
era il freddo di tutte le Russie del mondo
intrappolato per sempre nell’aria,
in fuga perenne dalle crepe della terra,
un fiato gelato che attraversava i corpi
intirizziva le menti votate alla Patria,
senza nemmeno un’unghia
di luna crescente in transito
per accendere e scaldare
flebili speranze di vita,
e illuminare il colmo della notte.
L’oscurità copriva i brividi,
mentre i soldati cercavano
la posizione giusta per morire
in quella steppa sconosciuta,
ferocemente innevata da vetro tritato:
erano carne di pietra, congelata all’aria,
dispersa senza sangue nel dolore.
L’oscurità copriva a stento,
i brividi delle mattanze umane.
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