Una grande iniziativa su Dante Alighieri
Orvinio (in Sabina), uno dei cento borghi più belli d’Italia, ospiterà la “Divina Commedia” incisa su cento lastre di marmo
Il 23 agosto p.v., nel suggestivo borgo montano della Sabina, Orvinio, si inaugurerà un progetto “faraonico” a proposito del Poema Sacro di Dante Alighieri.
Il promotore è il dottor Pietro Attilia, poeta, operatore culturale coraggioso, tenace, al quale rivolgo qualche domanda in prossimità dell’evento che vedrà protagonisti – oltre l’Attilia – personaggi e cultori della “Commedia”.
D.- Come è nata questa idea di difficile realizzazione?
R.- Dall’amore per Orvinio: nostalgia del passato, passione per la poesia e ricerca di un’idea per far rinascere questo splendido borgo, ormai quasi spopolato come tutti i paesi interni e di montagna.
Il progetto si fonda su 4 elementi.
Partecipando ad un concorso di poesia, il Federiciano, mi era piaciuta l’idea che la poesia vincitrice veniva incisa su una stele di ceramica ed appesa sui muri del paese.
Questa idea mi faceva pensare ad Orvinio come luogo della poesia, ed avevo immaginato da sempre di vedere incastonate sulle vie e i vicoli di Orvinio le poesie dei grandi poeti.
Lo scorso anno mi sono sposato in Finlandia e lì a pranzo con la nostra testimone di nozze (una signora di una cultura e conoscenza dell’Italia e delle nostre bellezze ed opere d’arte, di fronte alla quale io mi sono sentito un ignorantello), mentre eravamo seduti al tavolo dove spiccava una tela con un dipinto alquanto nero, la signora mi chiede: lo conosce questo personaggio ritratto? Ed io: no, chi è?
Questo è il nostro Lino Eino; pensi che ha tradotto tutta la Divina Commedia in finlandese ed ora i nostri ragazzi la studiano e la conoscono.
Io resto allibito… in Finlandia (5.800.000) abitanti, tutti i ragazzi finlandesi conoscono la Divina Commedia!?
D.- Le altre nazioni amano più di noi la nostra ricchezza culturale; pensi che in non pochi Paesi il Latino si studia come seconda lingua e qui da noi si sta cancellando… Scusi l’interruzione. Continui, la prego.
R.- Ho avuto un’intuizione: ma come, io voglio e cerco le poesie da incidere sui muri di Orvinio e noi italiani abbiamo il capolavoro mondiale di letteratura e poesia e andiamo a cercare altro?
Trovato: faccio incidere tutti i 100 canti della Divina Commedia e li dispongo all’interno del borgo di Orvinio che si presta a meraviglia per ambiente paesaggistico con la sua architettura medievale e con la possanza ed imponenza del castello bellissimo, dalle grandi mura bianche elevate alle nuvole…
Ho cominciato a pensare: si può fare? Quanto costa?
Un inciso: avevo visto il paese delle fiabe, Sant’ Angelo di Roccalvecce in provincia di Viterbo, e conosciuto il suo ideatore Gianluca Chiovelli, che inventandosi i murales delle fiabe, aveva fatto rinascere il paese morto sepolto ed abbandonato.
Il borgo è passato da un centinaio di persone ed un paio di attività ad avere in pochi anni più di 20 attività (ristoranti, bar, negozietti e bad and breakfast) con una rivalutazione delle case e degli immobili che si sono quintuplicati (da meno di 10.000 euro a più di 50.000 euro).
Nei week end il paese non regge l’invasione dei turisti (2/3.000 visitatori) ed ha bisogno di parcheggi e bagni pubblici, portando un risveglio economico inimmaginabile.
Allora ho pensato: se è riuscito Sant’Angelo con le fiabe, perché non potrebbe riuscire Orvinio con una idea diversa, altamente culturale?
Rendiamo l’evento interessante per la comprensione di tutti, da difficile com’è invece la “Commedia” dantesca. Essa, incisa, appesa ai muri… sì, è bella, ma chi la guarda? chi la legge?
Ho fatto qualche ricerca; pare che nessun paese al mondo l’abbia tutta intera incisa su marmo, neanche Firenze o Ravenna.
Un paesino dell’Abruzzo, Aielli, tra murales ed incisioni aveva inciso tutta la Commedia su plexiglas sopra un muraglione di trenta metri.
D.- E quindi?
R.- Allora ho detto fra me: devo ricercare un metodo più semplice ed affascinante.
Scopro che l’artista Lucilla Giagnoni è stata l’unica in Italia a recitare tutti i canti durante la pandemia per Rai 5.
Metto insieme l’interpretazione della Giagnoni con la parafrasi di tutti i canti scritta da Onorati e pubblicata dalla Società Internazionale Dante Alighieri; con un apparecchio tecnologico faccio sentire la voce dell’interprete, guardo la stele incisa, leggo il canto, mentre si sente la spiegazione di Onorati. È cosa complessa e difficile, ma diventa bella, facile, dolce da capire, mi arricchisce l’anima… ed arricchisce l’anima di tutti, di ogni passante davanti al canto fisso sul muro.
La poesia più bella del mondo alla portata di tutti.
D.- Lei ha pensato un capolavoro di progetto con un ritorno per Orvinio inestimabile.
R.- Orvinio, paese-borgo che diventa internazionale grazie ad un poema mondiale!
Più ne parlo più conosco persone che si convincono e mi convincono che è una bella e grande cosa.
(nelle foto: un panorama dall’alto di Orvinio, un notturno suggestivo del paese e la foto del dr. Pietro Attilia)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento